Sisma Amatrice, 2 condanne per il crollo di palazzo D’Antoni: vi morirono 7 persone

Il tribunale di Rieti ha condannato due imputati nel processo per il crollo di palazzo D’Antoni a seguito del terremoto di Amatrice. Tre assolti.
Il tribunale di Rieti ha condannato due imputati nel processo per il crollo di palazzo D’Antoni a seguito del terremoto di Amatrice. Tre assolti.
Due condanne e tre assoluzioni nella sentenza del Tribunale di Chieti per il crollo di palazzo D’Antoni, ad Amatrice, dove morirono sette persone, tra cui una ragazza di 14 anni. L’accusa aveva chiesto 30 anni di carcere per i 5 imputati, mentre il Tribunale ha condannato a Romeo Bucci, direttore dei lavori, a 4 anni di reclusione e Luigi Bucci, progettista e socio della società che aveva effettuato i lavori, a 3 anni e 8 mesi. Assolti Virna Chiaretti, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, e Ivo Serpietri e Maurizio Cuomo, funzionari del Genio civile.
Gli imputati erano stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Secondo le conclusioni dell’inchiesta a causare il crollo fu una sopraelevazione realizzata sull’edificio, che era risalente ai primi del novecento, senza osservare la normativa antisismica.
A marzo di quest’anno erano state invece confermate in Appello, a Roma, le condanne per il crollo delle due palazzine di edilizia popolaredi Piazza Augusto Sagnotti, ad Amatrice, in seguito al terremoto del 24 agosto 2016. Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap, condannato in primo grado a nove anni, e Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio -Genio Civile, condannato a cinque anni. Per tutti gli imputati l’accusa è di omicidio colposo plurimo, crollo colposo,disastro e lesioni. Disposto invece il non luogo a procedere per Luigi Serafini, per incapacità irreversibile di partecipare al processo. È invece deceduto Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice, condannato a sette anni in primo grado. Morto in precedenza anche Franco Aleandri, allora presidente dell’Iacp. Il tribunale aveva condannato tutti gli imputati e i responsabili civili (Ater, Regione Lazio e il Comune Amatrice) al risarcimento dei danni in favore delle parti civile, da quantificare in sede civile.
(Foto di repertorio)
