L’AQUILA – Lavori agli sgoccioli al prato di Collemaggio, ma serve una settimana di sole per chiudere l’intervento.
Ormai è solo questione di tempo, inteso anche come tempo meteorologico, la conclusione dei lavori al prato di Collemaggio, dove sono terminate le prove per il montaggio delle strutture. Come fanno sapere gli uffici comunali, rimane quindi solo da mettere il prato, ma per quello servirà una settimana di sole.
Insomma, non dovrebbe mancare molto alla definitiva conclusione dei lavori, anche se le bizze del meteo purtroppo non consentono una definizione precisa delle tempistiche.
I lavori erano ripartiti a fine marzo, grazie al nuovo impulso che è arrivato dal “cambio” che l’amministrazione comunale si è trovata a dover disporre, affidando i lavori a una nuova ditta, come emerso in conferenza stampa per la presentazione degli eventi per “Il Cortile di Celestino”, alla presenza del vicesindaco Raffaele Daniele.
Nel frattempo è stata ultimata la pavimentazione davanti alla Porta Santa, dove precedentemente era stato steso uno strato di asfalto, in vista della visita del Papa. Per i lavori sono stati stanziati 300mila euro con il fondo complementare aree del sisma 2009-2016 del Pnrr dedicato agli investimenti sulla rete stradale comunale.
Intanto la basilica di Collemaggio ha accolto 500 giovani dalle 11 diocesi di Abruzzo e Molise che sono giunti a L’Aquila per celebrare l’Anno della Misericordia e l’indulgenza, in un pellegrinaggio organizzato dall’Arcidiocesi dell’Aquila in collaborazione con il Servizio regionale di Pastorale Giovanile e con il supporto dell’Amministrazione comunale. “In preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù – aveva spiegato al microfono del Capoluogo.it il Vescovo Ausiliare di L’Aquila, S. E. Mons. Antonio D’Angelo che coordina anche gli eventi legati all’Anno della Misericordia – hanno voluto vivere anche loro, in relazione a questo, l’Anno della Misericordia che stiamo vivendo come Diocesi. È un momento molto bello, con riflessioni sul tema del Perdono e la sua celebrazione”. Un messaggio, quello di Celestino V, “non facile, ma questo non significa che non sia comprensibile da tutti. Dobbiamo lanciarlo nella maniera più corretta, anche attraverso il linguaggio dei giovani”. E per quanto riguarda appunto il mondo giovanile, “non bisogna demonizzare e puntare il dito contro, ma bisogna avere sempre la mano tesa verso tutti e in particolare verso i giovani”.
