Giro d’Italia, Davide Bais vince la tappa di Campo Imperatore

Davide Bais vince la settima tappa del Giro d’Italia tagliando il traguardo nella suggestiva cornice di Campo Imperatore.
Davide Bais vince la settima tappa del Giro d’Italia tagliando il traguardo nella suggestiva cornice di Campo Imperatore. La maglia rosa resta a Leknessund
Si è chiusa nello spettacolare scenario di Campo Imperatore la settima tappa del Giro d’Italia che registrato la vittoria di Davide Bais.
A 3 km al traguardo, Simone Petilli (terzo) e Davide Bais con uno strappetto sono riusciti a staccare leggermente Vacek (secondo), che però non ha mollato gli italiani, se non alla fine.
Bais ha preceduto Vacek di 8″ e Petilli di 15″. Quarto posto per Evenepoel davanti a Roglic, con lo stesso tempo. Il gruppo arriva con un distacco di 3’15”. Nessun tentativo di fuga sulla salitona finale. La maglia rosa resta al norvegese Leknessund.
“Devo ancora realizzare quello che è successo” ha dichiarato Bais a caldo. “È la mia prima vittoria da professionista. Vorrei dedicarla vittoria ad Arturo Gravalos, nostro amico che sta combattendo una grande battaglia, e alla mia famiglia”.
Il Villaggio rosa a L’Aquila.
Il percorso.
Con la partenza da Capua, in Campania, alle 11.15, il Giro è passato in provincia di Isernia per poi entrare in Abruzzo, in territorio di Castel di Sangro. Da qui, Ponte Zittola e poi via Porta Napoli (sempre Castel di Sangro). A seguire il passaggio a Roccaraso (via Roma – ss17), verso la Piana della Cinque Miglia, Rocca Pia e tutta la statale 17 fino a Pettorano sul Gizio. Poi rotta per Sulmona, con via della Circonvallazione Occidentale e subito dopo Pratola Peligna (via Cerrano, via Trieste, ss17).
Il Giro d’Italia poi è passato in Provincia di Pescara, passando sulla statale 5 di Popoli e Bussi sul Tirino per tornare subito in Provincia dell’Aquila con lo svincolo di Ofena sulla statale 602. Poi il bivio per Calascio per la sp 98 e Calascio centro con la provinciale 7.
Passando per la provinciale 97, quindi, si arriverà nella suggestiva cornice di Santo Stefano di Sessanio (tra le 16.07 e le 16,42). Quindi Piano Racollo e il bivio per Campo Imperatore, e da lì, gli ultimi 10 chilometri fino all’arrivo sul Gran Sasso d’Italia, a Campo Imperatore.