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Bullismo e cyberbullismo, lo sport come antidoto

L'AQUILA - Al Palazzetto dei Nobili il convegno su bullismo e cyberbullismo. La campionessa Alessandra D'Ettore testimonial dell'evento organizzato dal CSI nell'ambito della seconda edizione di "Sport e famiglia".

L’AQUILA – Al Palazzetto dei Nobili il convegno su bullismo e cyberbullismo. La campionessa Alessandra D’Ettore testimonial dell’evento organizzato dal CSI nell’ambito della seconda edizione di “Sport e famiglia”.

Si è tenuto questa mattina presso il Palazzetto dei Nobili il convegno dal tema “Bullismo e cyberbullismo” nell’ambito della seconda edizione di “Sport e famiglia” targata CSI L’Aquila. Moderati dalla giornalista Roberta Galeotti, i relatori del convegno hanno affrontato, ognuno per propria competenza, gli spetti sociali e relazionali dello sport e dei benefici formativi ed educativi che possono influire sui giovani. Presenti all’incontro, conclusosi con la premiazione degli elaborati artistico-letterario svolti dagli studenti dell’Istituto Patini, l’assessore allo Sport del Comune dell’Aquila Vito Colonna, il presidente provinciale CSI, Luca Tarquini, don Cristoforo Simula, responsabile Ecclesiastico CSI territoriale, la dirigente scolastica Gabriella Liberatore, Alberto Ravanetti, segretario regionale SIAP, e Andrea Pelliccione, commissario capo e tecnico psicologo della Questura dell’Aquila. Testimonial d’eccezione Alessandra D’Ettorre, campionessa Olimpica, europea e mondiale di ciclismo.

“Per me lo sport è stato di grande insegnamento – ha sottolineato Alessandra D’Ettorre – e il mio messaggio per questi ragazzi è proprio quello di praticarlo, per cercare di essere forti per contrastare le difficoltà della vita. Quando ci si imbatte in un certo tipo di problematica come quella del bullismo certamente bisogna farsi aiutare dalla famiglia, dalla scuola, dalle forze dell’ordine, ma quando possibile cercare anche cominciare a risolvere i problemi da soli”.
“Lo sport – ha aggiunto don Cristoforo Simula – ha un linguaggio naturale empatico che riesce a entrare in maniera dirompente nel mondo giovanile e noi siamo presenti con il CSI per agevolare questo contatto, indispensabile per ostacolare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo”.
“Sport e famiglia – ha poi spiegato Luca Tarquini – unisce l’attività sportiva a quella educativa e formativa. Oggi abbiamo avuto relatori di spessore per una tematica delicata come quella di bullismo e cyberbullismo, per trasmettere ai ragazzi valori sani per affrontare al meglio queste problematiche. Sensibilizzazione e formazione per combattere certi fenomeni attraverso la voce dello sport”.
“Su fenomeni di bullismo e cyberbullismo – ha concluso la dirigente scolastica Gabriella Liberatore – lo sport ha una funzione importantissima, con progetti che partono già dalla scuola dell’infanzia, dove la problematica non può esserci, ma servono per affrontare la questione alla radice. A seguire, naturalmente, le attività promosse nelle scuole, dove lo sport assume un sano valore di socialità che aiuta i ragazzi nella crescita”.

Il servizio video

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