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Marco Cappato a L’Aquila per la raccolta firme Liberi Subito: “La fine della vita fa parte della vita”

"La fine della vita fa parte della vita stessa". Marco Cappato a L'Aquila a sostegno della raccolta firme "Liberi subito" per avere, anche in Abruzzo, una legge sul suicidio medicalmente assistito.

“Abbiamo tempo fino al 29 maggio per avere la vostra firma. Anche in Abruzzo è una battaglia di civiltà: la fine della vita fa parte della vita, la politica deve capirlo”. Tappa aquilana per Marco Cappato, a sostegno della campagna di raccolta firme “Liberi Subito”, organizzata dai volontari dell’associazione Luca Coscioni, per una legge regionale sul fine vita.

“Perché la legge regionale sul fine vita è importante? Bisogna evitare che le persone siano condannate a sofferenze insopportabili contro la loro volontà. L’azione della Corte costituzionale sulla mia ‘disobbedienza’ civile è stata di riconoscere il diritto di essere aiutati a morire senza soffrire”. Marco Cappato ha incontrato a L’Aquila, su Corso Vittorio Emanuele, i volontari dell’associazione Luca Coscioni che, con impegno, hanno già raccolto oltre 4000 firme. L’obiettivo è agevolare quanto già stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/2019 sul suicidio medicalmente assistito, ovvero che i cittadini le cui condizioni soddisfino i requisiti sanciti dalla sentenza stessa, possano già fare legalmente richiesta per porre fine alla proprie sofferenze e avere, finalmente, una legge regionale che garantisca il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti.

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Grazie alle “disobbedienze” civili di Marco Cappato e Mina Welby, moglie di Piergiorgio, militante del Partito Radicale – noto alle cronache quando, nel 2006, gravemente ammalato, nei suoi scritti chiese ripetutamente che venissero interrotte le cure che lo tenevano in vita – l’Italia nel 2017 ha ottenuto una legge che riconoscesse il valore del testamento biologico e una sentenza della Corte Costituzionale che ha aperto un varco sulla disponibilità della propria vita. L’incontro a L’Aquila è stato un comizio pubblico per parlare della legge, incontrare le persone, spiegare, e rispondere a dubbi sul tema eticamente complesso. “Entro il 29 maggio – spiega ancora Cappato nell’intervista rilasciata ai volontari dell’associazione Luca Coscioni – è necessario raccogliere 5000 firme per depositare una legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Purtroppo accade nella realtà che le regioni girino la testa dall’altra parte: la legge regionale in Abruzzo chiede che ci siano tempi certi di risposta alle tante persone che soffrono e chiedono di interrompere una vita fatta di torture”.

Intervista a cura dei volontari dell’associazione Luca Coscioni

Intervista a Marco Cappato a cura di Barbara Bologna, dell’associazione Luca Coscioni

Sono oltre 4000, ad oggi, le firme raccolte in Abruzzo per la proposta di legge regionale “Liberi Subito“, elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Lo ha annunciato questa mattina durante un evento organizzato in Piazza Italia a Pescara, Riccardo Varveri, coordinatore della campagna Liberi Subito in Abruzzo, insieme a Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, al suo secondo giorno in regione a sostegno della raccolta firme. Per poter presentare la proposta in Consiglio Regionale sono necessarie 5000 firme da raccogliere entro fine maggio. Al banchetto si è presentato anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, che ha firmato la proposta di legge. “Ringrazio il sindaco Masci per aver sottoscritto la proposta di legge regionale ‘Liberi subito’, dimostrando di aver colto lo spirito dell’iniziativa, che è trasversale e aperta all’adesione libera di tutti, cittadini, partiti e associazioni che vogliono farla propria. Le 4000 firme raccolte ad oggi rappresentano il risultato di un grande impegno da parte di tutti i volontari e le volontarie abruzzesi e del coordinatore regionale Riccardo Varveri, oltre che la dimostrazione di quanto il tema della libertà di scelta nel fine vita sia percepito come urgente da tantissime persone, nonostante il silenzio della politica”, ha commentato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

“Accogliamo con gratitudine il raggiungimento delle oltre 4000 firme, un risultato ottenuto nonostante gli impedimenti dovuti alle condizioni meteorologiche avverse e ai ritardi burocratici relativi alle richieste di occupazione di suolo pubblico. In Abruzzo è la prima volta che si raccolgono le firme per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare e la risposta dei cittadini e delle cittadine abruzzesi è stata estremamente positiva. Ora siamo a un passo dal traguardo: con 5000 sottoscrizioni potremo presentare la proposta in Consiglio e abbiamo fiducia che questo possa accadere. Invitiamo tutti coloro che non hanno ancora firmato la proposta a recarsi presso uno dei tavoli che saranno organizzati nei vari comuni il prossimo sabato 20 maggio, in occasione di una mobilitazione straordinaria a livello nazionale per la raccolta firme in tutte le regioni in cui la campagna è attiva”, ha dichiarato Riccardo Varveri, coordinatore della campagna Liberi Subito in Abruzzo.
L’obiettivo della campagna è raccogliere 5000 firme di cittadini residenti in Abruzzo. L’intenzione è quella di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. Al raggiungimento delle firme, la proposta di legge, dopo il deposito, verrà affidata all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale per la verifica della conformità delle firme e successivamente passerà alla commissione di garanzia che esprimerà parere sull’ammissibilità della proposta. A seguire il Consiglio Regionale avrà sei mesi di tempo per iniziare la discussione della legge popolare.

Luca Coscioni, lo ricordiamo, insegnava Economia ambientale all’università di Viterbo e si stava allenando per partecipare alla maratona di New York quando viene colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica. Scriveva Luca nel suo diario: “mi sono ammalato ed è come se fossi morto. Il Deserto è entrato dentro di me, il mio cuore si è fatto sabbia e credevo che il mio viaggio fosse finito”. Coscioni è morto nel 2006 e da allora è il simbolo della speranza.

Per conoscere i luoghi e le date della raccolta firme in Abruzzo è possibile collegarsi alla mappa interattiva del sito a questo link. Il tour di Marco Cappato prosegue il 16 maggio a Chieti, alle 9:30 a all’Università d’Annunzio (Aula 11 Medicina) e alle 11:30 Pescara, di fronte al comune (Piazza Italia 1)

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