Incidente asilo L’Aquila, un anno fa la tragedia in cui morì il piccolo Tommaso

Un anno fa l’incidente all’asilo I Maggio in cui perse la vita il piccolo Tommaso: un’auto piombò sul giardino della scuola. 4 gli indagati.
È una ferita ancora aperta: L’Aquila si ferma per ricordare il piccolo Tommaso D’Agostino, morto a soli 4 anni, a causa dell’incidente all’asilo I Maggio. Intorno alle 14 di quel maledetto 18 maggio, un’auto parcheggiata da una donna nel cortile della scuola, scesa per riprendere i figli, si sfrenò, all’improvviso, trasformandosi in un veicolo “impazzito”, piombando sul giardino dove stavano giocando i bambini, travolgendoli.
Una tragedia incomprensibile che sconvolse e commosse tutta la comunità. Per la morte del piccolo Tommaso il Comune dell’Aquila dichiarò il lutto cittadino per la giornata del 19 maggio. Nell’auto, al momento dell’incidente all’asilo c’era il figlio 12enne della donna. Il Pm Mancini, a luglio scorso, aveva chiesto l’archiviazione per il ragazzo; non avendo ancora 14 anni non sarebbe comunque stato imputabile. Nell’incidente rimasero feriti altri 5 bambini che stavano giocando nel cortile che si trovava alla fine della discesa dove era stata parcheggiata la vettura. I soccorsi furono tempestivi e andarono avanti per diverse ore per liberare tutti i bambini rimasti intrappolati sotto la vettura. Il personale della scuola dell’infanzia aveva cercato di togliere i bambini dal pericolo, mentre giungevano sul posto 118, Polizia, Carabinieri, Polizia municipale e 118. Purtroppo fu subito evidente la gravità dell’incidente. Il piccolo Tommaso fu rianimato a lungo, ma per lui non ci fu nulla da fare. Due bimbi in gravi condizioni furono trasferiti con l’elisoccorso al Policlinico Gemelli e un altro al Bambin Gesù con l’ambulanza.

L’inchiesta, portata avanti dalla Procura dell’Aquila, per far luce su tutte le responsabilità, è andata avanti da allora a ritmo serrato. La donna proprietaria dell’auto è stata indagata per omicidio colposo. La svolta nelle indagini per la morte del piccolo Tommy è arrivata grazie alla perizia del consulente tecnico incaricato dalla Procura, Cristiano Ruggeri, depositata a novembre scorso. 179 pagine con cui il tecnico ha messo nero su bianco il fatto che alla morte del bimbo e al ferimento degli altri bambini avrebbero concorso una serie di altri fattori legati allo stato dei luoghi, insieme alla condotta giudicata omissiva e negligente della mamma che ha lasciato in auto il figlio di 12 anni. Alla morte del piccolo Tommaso avrebbe contribuito anche una serie di concause riguardanti la sicurezza dei luoghi scolastici, in particolare la gestione dell’area circostante adibita a parcheggio e la chiusura del cancello principale. Sempre secondo la perizia degli esperti sulla recinzione dell’asilo, la morte del piccolo Tommaso D’Agostino era evitabile: il cancello sfondato da un’auto non era sufficientemente sicuro per garantire l’incolumità dei piccoli allievi.

Il perito ha individuato, oltre alla conducente della macchina che è andata ad urtare contro la recinzione del cortile in cui giocavano i bambini, altre figure: in tutto, attualmente, gli indagati sono 4, oltre alla proprietaria dell’auto – difesa dall’avvocato Francesco Valentini – ci sono la dirigente scolastica Monia Lai, il responsabile del Servizio di Protezione e sicurezza, Bruno Martini e il tecnico comunale Antonello Giampaolini. Richiesta di archiviazione, invece, per il segretario comunale Lucio Luzzetti e una ex dirigente attualmente in servizio a Roma, Enrica De Paolis. L’udienza preliminare, probabilmente, non si terrà prima del prossimo autunno.


L’asilo, che si trova in una struttura aperta per le madri che lavoravano nell’ex polo elettronico, non ha più ripreso la normale attività ed è stata chiusa. Dopo l’incidente i bambini erano stati trasferiti in una struttura in via Ficara e fuori il cancello della scuola erano stati deposti fiori e ricordini per il piccolo Tommaso, consegnati successivamente ai familiari.