Cronaca

La protesta delle tende arriva a L’Aquila, studenti fuori sede contro il caro affitti

Prosegue la protesta delle tende: anche a L'Aquila i fuori sede contro il caro affitti e la mancanza di alloggi. Il ministro Bernini convoca un tavolo a Roma.

La protesta delle tende, legata al caro affitti e alla mancanza di alloggi idonei per gli studenti fuori sede iniziata a Milano, si è allargata a macchio d’olio a Roma, passando per Pisa, Bologna, Padova, insomma in tutte quelle città a vocazione universitaria. Ovviamente è arrivata anche a L’Aquila, da sempre, fin da prima del sisma, città che richiama ogni anno migliaia di fuori sede.

Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso sono apparse delle tende anche presso il polo Scientifico di Coppito, con gli studenti dell’Udu che, hanno fatto sentire la propria voce e le proprie rivendicazioni in merito al disagio abitativo di molti fuori sede. Per loro c’è un doppio problema: oltre al caro affitti, anche la mancanza di posti letto all’interno della ex Caserma Campomizzi, oggi sede della Casa dello studente.

La protesta delle tende è iniziata ai primi di maggio, pioniera è stata Ilaria Lamera, una giovane che ha posizionato la tenda di fronte al Politecnico di Milano per protestare contro il caro affitti, – a Milano chiedono anche 900 euro al mese per degli appartamenti molto piccoli e fuori mano -. Dopo di lei anche gli studenti romani scendono in piazza, per portare alla luce la difficoltà con cui uno studente universitario si deve confrontare nella ricerca e nel mantenimento di un alloggio.

Qualcosa – a livello nazionale – si sta muovendo. Il ministro dell’Istruzione Anna Maria Bernini incontrerà gli studenti oggi nel corso di un tavolo tecnico. Una riunione fissata per confrontarsi con i rappresentanti delle Regioni, l’Anci, i Rettori e le organizzazioni degli universitari. Interverrà anche il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. “Oltre all’intervento di riqualificazione del 2022 con l’ex Mira Lanza, che abbiamo destinato a studentato – ha chiarito il primo cittadino – intendiamo partecipare all’avviso che, il 12 maggio, è stato pubblicato dal ministero sugli alloggi. Stiamo mappando il patrimonio comunale libero da riconvertire a residenze universitarie per rispondere al bando entro la scadenza fissata per l’11 luglio”.

Per quanto riguarda la protesta aquilana, è sceso in campo, dalla parte degli studenti, Alessandro Tettamanti, coordinatore del tavolo Politiche sociali della Costituente democratica L’Aquila Domani. “Al di là del prezzo, talvolta aumentato, il problema più evidente all’Aquila è proprio quello di trovarla una camera”, spiega Tettamanti in una nota. “Così mentre alcuni fuori sede, erasmus compresi, quest’anno sono stati costretti ad andar via – rimbalzati da una città che si definisce universitaria – molti appartamenti, compresi quelli pubblici, sono vuoti. Il caso più clamoroso resta quello del collegio di merito ‘Ferrante d’Aragona’ costituito dal Comune e le due università aquilane, che vorrebbe mettere a disposizione una parte dei tanti appartamenti entrati a far parte del patrimonio immobiliare comunale in conseguenza dell’acquisto equivalente reso possibile dopo il sisma. Ebbene però tale Collegio, di cui il Sindaco Biondi si è anche vantato nella televisione nazionale come esempio di buona amministrazione, a quasi due anni dalla sua nascita, ancora non mette a disposizione nemmeno una casa per gli studenti”.

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