Emilia Romagna, l’alluvione piega l’agricoltura: oltre 5mila aziende a rischio

Anche l’agricoltura dell’Emilia Romagna fa i conti con frane, smottamenti, esondazioni. Danni all’80% dei raccolti nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Necessarie misure straordinarie
Corsi d’acqua esondati, frane, danni alle infrastrutture agricole, raccolti persi. L’Emilia Romagna che lotta per soccorrere la sua popolazione dopo l’alluvione è il fermo immagine di una delle tante facce di un’emergenza enorme. Parte della maxi emergenza è rappresentato dal settore agricolo, motore trainante dell’economia regionale. Tra le province più colpite Ravenna e Forlì/Cesena. 5mila le aziende agricole a rischio.
Secondo Coldiretti sono oltre 5mila le aziende agricole in Emilia Romagna a rischio dopo la terribile ondata di maltempo. Frane e allagamenti mettono a repentaglio l’intera filiera, con 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industre e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione di prodotti. Naturalmente, con il maltempo che non dà tregua, è ancora in corso la conta dei danni, mentre si attende il deflusso delle acque e del fango accumulatisi. Tra i settori più colpiti quello dell’ortofrutta: il deflusso lento dell’acqua, infatti, causa un ristagno che può soffocare le radici degli alberi, fino a farle marcire. L’acqua – secondo i dati dell’European Severe Weather Database e di Isac CNR, è caduto l’equivalente di 30 bombe d’acque in soli due giorni – si è abbattuta su un terreno secco, con la conseguenza di allagamenti estesi, smottamenti generali soprattutto nelle aree rurali. Circostanza, questa, che ha isolato diverse aziende agricole, creando problemi anche per garantire alimentazione agli animali allevati.
Secondo le prime stime sono circa mille le frane in collina nella provincia di Ravenna, con il 70% del terreno agricolo rimasto coinvolto dalle esondazioni. Ma la pioggia continua a cadere, causando ulteriori pesantissime conseguenze. Nel territorio di Forlì-Cesena l’80% dei raccolti ha subito danni importanti, pari a circa 400 milioni di euro. Numeri approssimativi e ancora parziali, legati a una situazione in continua evoluzione e legati, inoltre, alle condizioni del meteo nei prossimi giorni. Simile la situazione a Rimini, dove si stimano circa 100 milioni di danni. Intanto sono stati annullati i trasporti di ortofrutta. Ma per fare i bilanci è presto: questi dati sono destinati, purtroppo, ancora a salire. Saranno necessari sostegni immediati per far risollevare un settore che risulta già essere uno dei più colpiti dopo l’alluvione.
Intanto c’è preoccupazione per i lavoratori: associazioni e sindacati chiedono misure urgenti, così come le aziende, che auspicano percorsi rapidi – come nel 2012 con il terremoto. Sul tavolo del governo, la sospensione del pagamento di una serie di tasse e contributi, ammortizzatori sociali e venti milioni di euro. Queste le primissime esigenze, per il resto bisognerà aspettare che il Governo decida definitivamente quanto stanziare per fronteggiare le drammatiche conseguenze dell’alluvione.