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Bollo auto 2009 2010, pasticcio CAP: cartelle anche a cittadini fuori cratere

L'AQUILA - Caos bollo auto 2009 2010, passaggio in Commissione bilancio. Americo Di Benedetto: "Contribuenti disorientati. Ecco quello che non funziona nella legge".

L’AQUILA – Caos bollo auto 2009 2010, passaggio in Commissione bilancio. Americo Di Benedetto: “Contribuenti disorientati. Ecco quello che non funziona nella legge”.

Dai cittadini dei comuni fuori cratere con CAP uguale a quello di alcuni comuni ricompresi nel cratere che pure hanno ricevuto le cartelle esattoriali ai mancati rimborsi, tanti i punti contestati dal consigliere regionale Americo Di Benedetto rispetto alla proposta di legge sul bollo auto 2009-2010 sospeso a causa del sisma di cui proprio oggi arrivano a scadenza le prime cartelle esattoriali inviate ai cittadini. “I contribuenti – scrive Di Benedetto – sono disorientati nell’attesa dell’approvazione di una legge regionale di iniziativa della Giunta che dovrà cancellare le sole sanzioni ed interessi. Da parte di chi ha deciso inopinatamente di iscrivere a ruolo anche sanzioni ed interessi non c’è stato nulla di concreto che potesse rassicurare i contribuenti e dare precise indicazioni su cosa fare, se cioè pagare il solo tributo oppure lasciare scadere la cartella e attendere l’approvazione della proposta di legge. La cosa più ovvia da fare da parte della Giunta sarebbe stata sospendere con apposita delibera la riscossione delle cartelle nelle more dell’approvazione della legge. Chi esercita il potere impositivo opera con atti formali e non con solo con proclami e dichiarazioni alla stampa.
“Inoltre, – prosegue il consigliere regionale – volendo entrare, solo un po’, nel merito, la proposta di legge contiene numerosi e gravi errori quali: • il richiamo alle somme a titolo di aggio, abolito dal 2022; • il richiamo alle somme aggiuntive, previste per i soli contributi o premi dovuti agli enti pubblici previdenziali; • l’articolo 8, copiato dalla norma nazionale, che non può che essere espunto in toto, perché riguarda dilazioni di pagamento ed estinzioni di procedure esecutive inesistenti, in quanto si è ancora nella fase di riscossione delle cartelle che precede le procedure coattive; • la proposta di legge non comprende anche le cartelle, anch’esse già a ruolo, per il sisma 2016/2017 che ha interessato contribuenti residenti sia nella Provincia di L’Aquila che in quelle di Teramo e Pescara. Non considerare tale ultimo evento calamitoso comporterebbe una chiara disparità di trattamento che potrebbe far intravedere profili di illegittimità costituzionale della norma stessa; • la proposta, così come invece avvenuto in Molise per il sisma 2002, non prevede la possibilità di rimborso per i contribuenti che nei giorni successivi ai sisma, non potendo immaginare l’abbattimento al 40% del tributo, effettuarono il versamento per il totale dello stesso; • la proposta non consente il rimborso delle sanzioni ed interessi neppure ai contribuenti che, in attesa dell’approvazione della stessa, magari per sfinimento, stanno pagando le cartelle notificate da marzo di quest’anno; • come mai tra le oltre 40.000 cartelle notificate ce ne sono diverse migliaia, chiaramente prescritte, notificate a contribuenti residenti al 6 aprile 2009 in comuni fuori cratere, “rei” del fatto che il loro comune ha un codice di avviamento postale identico anche solo ad uno dei comuni del cratere?”.

Per Di Benedetto, quindi, “questo caos non ci sarebbe stato se a dicembre dello scorso anno , consapevole delle incertezze legate alle norme post sisma, l’assessore competente avesse dato direttive agli uffici della regione preposti alla riscossione delle tasse auto, affinché sensibilizzassero i contribuenti sulla scadenza del bollo di ben tredici anni prima. Questo caos non ci sarebbe neppure stato se anziché fare una proposta di legge, la Giunta si fosse assunta le proprie responsabilità, annullando in autotutela le sanzioni e gli interessi nel rispetto delle norme dello Statuto del contribuente. Questa vicenda è l’ennesima prova della confusione ed incompetenza dell’organo esecutivo”.

Le interviste in Commissione Bilancio al presidente Fabrizio Montepara e allo stesso Americo Di Benedetto.

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