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Attacco hacker Asl1, Radioterapia oncologica: “Il servizio non ha mai smesso di operare”

25 maggio 2023 | 13:49
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Attacco hacker Asl1, Radioterapia oncologica: “Il servizio non ha mai smesso di operare”

Radioterapia Oncologica, parla il Direttore del Servizio Gravina: “Il servizio non ha mai smesso di operare: è stato temporaneamente interrotto il trattamento con gli acceleratori lineari”. 

Attacco hacker Asl1, qual è la situazione dei pazienti in Radioterapia oncologica a seguito dell’attacco informatico? Le precisazioni del Direttore del Servizio, il Professor Giovanni Luca Gravina. “Dall’attacco informatico il servizio non ha mai smesso di operare, anche se è stato temporaneamente interrotto il trattamento con gli acceleratori lineari, per il blocco dei server”.

Attacco hacker Asl1, sull’attività di Radioterapia Oncologica arriva la ricostruzione del Direttore del Servizio, il Professor Giovanni Luca Gravina. “Ho avuto, mio malgrado, l’onere di gestire un momento tra i più critici nella storia recente del servizio di Radioterapia e direi della nostra ASL. In questi giorni difficili le attività della radioterapia oncologica sono state oggetto di una certa attenzione. Ho sentito, pertanto, la necessità di dare il mio punto di vista, da Direttore del Servizio, per illustrare lo stato delle attività in essere, sperando di fare utile informazione per l’utenza che afferisce al nostro reparto e per tutta la cittadinanza. Dall’attacco informatico il nostro servizio oncologico non ha mai smesso di operare, sebbene ha dovuto temporaneamente interrompere i trattamenti con gli acceleratori lineari, causa blocco dei server di reparto.
Fin dalla mattina del 3 maggio abbiamo avviato tutte le azioni correttive che hanno consentito, in circa una settimana, di ottenere nuovi sistemi server acquisendo la piena operatività informatica già dal 12 maggio. Di ciò devo ringraziare i vertici aziendali e la task force che ci hanno affiancato nelle fasi gestionali più critiche”.

Si sono, al contempo, riattivati i trattamenti con volumi di attività antecedenti al blocco raggiunti il 18 maggio. Da allora siamo stati in grado di riprendere un normale corso aumentando, tuttavia, il numero di pazienti da avviare al trattamento e che erano in attesa di iniziare. Questo risultato è stato possibile grazie al duro lavoro di molte persone e servizi diversi che devo ringraziare. I dirigenti medici (Dottor Pietro Franzese, Dottor Mario Di Staso, Dottoressa Emilia Varrassi e Dottoressa Valeria Ruggieri), gli specialisti in formazione, i tecnici, gli infermieri e gli amministrativi del servizio di Radioterapia hanno contribuito in maniera importante. Decisivo è stato il ruolo dei colleghi della Fisica Sanitaria. Un ringraziamento particolare va alla Dottoressa Francesca Vittorini, che ha coordinato con grande efficienza e tempestività le attività del servizio di Fisica Sanitaria, garantendo, assieme ai suoi colleghi (Dottor Ramon Gimenez De Lorenzo e il Dottor Rocco Rollo) un volume di attività di pianificazione elevatissimo, senza il quale non avremmo potuto avviare al trattamento un numero così grande di pazienti”.

Accanto alle attività di pianificazione si è reso necessario operare un aggiustamento qualitativo dei piani stessi. A tal fine si è utilizzata una applicazione sviluppata congiuntamente dal Dipartimento di Radioterapia dell’Università La Sapienza di Roma (Professor Francesco Marampon), dal Laboratorio di Radiobiologia del Dipartimento DISCAB dell’Ateneo Aquilano e dalla UO di Fisica Sanitaria del San Salvatore (Dottoressa Francesca Vittorini, Dottor Ramon Gimenez De Lorenzo e Dottor Rocco Rollo) che ha incorporato i più recenti ed accreditati algoritmi radiobiologici per la ridefinizione dei frazionamenti. Questo ha consentito di poter creare, per ogni paziente, più scenari di modifica del frazionamento tra cui scegliere. In questo modo si è personalizzato il recupero del trattamento e minimizzato il potenziale effetto negativo del fermo macchina. L’assenza di impatto dello stop è stato verificato tramite l’esecuzione di TC, anche durante le singole sedute, le cui risultanze non hanno evidenziato un peggioramento del quadro radiologico locoregionale di malattia dei pazienti che hanno interrotto il trattamento”.

radioterapia oncologica

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