Incidente asilo L’Aquila, in 4 verso il processo per la morte di Tommaso

26 maggio 2023 | 09:53
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Incidente asilo L’Aquila, in 4 verso il processo per la morte di Tommaso

A ottobre la prima udienza per la morte del piccolo Tommaso: 4 le persone coinvolte, a vario titolo, nel tragico incidente all’asilo I maggio.

Quattro sono le persone coinvolte per il tragico incidente in cui morì il piccolo Tommaso D’Agostino, il bambino travolto e ucciso da un’auto ‘impazzita’ lasciata incustodita fuori l’asilo I maggio dell’Aquila il 18 maggio 2022.

I reati contestati, a vario titolo, sono lesioni e omicidio stradale. La prima udienza è fissata per il prossimo 25 ottobre. 14 sono invece le parti offese: genitori e nonni di Tommaso e degli altri bambini coinvolti nell’incidente. Una tragedia che destò profonda commozione in tutta la comunità. Le 4 persone coinvolte nell’incidente costato la vita al piccolo Tommaso, sono la mamma proprietaria dell’automobile che, sfrenandosi, piombò nel giardino dove stavano giovando i bambini, la preside della scuola, i tecnici del Comune. Gli avvocati sono Francesco Valentini, Mauro Ceci, Luisa Leopardi, Massimo Carosi, Antonella Pellegrini, Tommaso Colella, Katiuscia Romano, Cristiana Burgamazzi, Angelica Carnevale, Fabiana Panitti, Guido Alfonsi e Maria Leone.

Incidente asilo L’Aquila, un anno fa la tragedia in cui morì il piccolo Tommaso

La conducente dell’auto viene imputata “perché parcheggiando l’autoveicolo su strada a elevata pendenza prospiciente l’area esterna adibita a giochi, lasciava le chiavi inserite nel quadro, ometteva di azionare il freno di stazionamento, ometteva di sterzare le ruote e di impedire l’uso del veicolo senza il suo consenso, poiché allontanandosi dal veicolo lasciava a bordo il figlio di soli undici anni il quale casualmente provocava il disinnesco della leva del cambio e il conseguente movimento del veicolo”.

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La dirigente scolastica, invece, secondo le accuse “ometteva di rilevare l’assoluta inidoneità del documento valutazione rischi redatto dal tecnico in qualità di ingegnere responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’istituto comprensivo Mazzini. Il documento, neanche sottoscritto dalla dirigente, era generico e standardizzato con indicazioni addirittura non attinenti la scuola dell’infanzia Primo maggio e non conteneva alcuna indicazione sulla gestione degli spazi esterni senza prendere in considerazione alcun rischio di investimento, consapevole del fatto che l’area giochi era protetta da semplice recinzione in lamiera progettata per impedire il solo rischio di uscita dei bambini, dunque consapevole dell’elevato rischio cui erano soggetti gli alunni nell’area giochi prospiciente la discesa, ometteva di porre in essere quanto di sua competenza per impedire parcheggio e sosta sulla discesa”.

Il tecnico del Comune, “in qualità di geometra responsabile del settore edilizia scolastica del Comune dell’Aquila e di progettista e direttore lavori dei lavori nel complesso scolastico faceva installare una recinzione di confine dell’area giochi dei piccoli alunni del tutto inidonea alla condizione di spazio limitrofo a un luogo di transito e sosta di veicoli, valutando unicamente la necessità di contenimento e non quella principale di eliminazione del rischio di investimento”.

Il pubblico ministero Stefano Gallo, che ha coordinato l’inchiesta della Squadra mobile, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei loro confronti. Come chiarito dal Il Centro, il gup deciderà se rinviarli o meno a processo. I 4 imputati dovranno difendersi dall’accusa di omicidio e lesioni stradali – nei confronti dei cinque bambini coinvolti.

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