Necrologio

Addio a Maria Mancini: era la sorella di Camine, uno dei 9 martiri aquilani

È scomparsa Maria Mancini. Aquilana, da tempo residente a Palermo, era la sorella di Carmine, uno dei 9 martiri aquilani.

È scomparsa ieri, martedì 30 maggio, all’età di 96 anni, Maria (Myriam) Mancini, sorella di Carmine, uno dei 9 Martiri Aquilani.

Nata all’Aquila il 7 novembre 1926, figlia del pittore Francesco Paolo e dell’insegnante Diega Caico, Maria Mancini aveva sposato Giuseppe Fasulo, funzionario di prefettura e vice-prefetto e con lui si era trasferita a Palermo.

Il fratello Carmine, insieme a Bruno D’Inzillo, Bernardino Di Mario, Fernando Della Torre, Giorgio Scimia, Francesco Colaiuda, Anteo Alleva, Sante Marchetti e Pio Bartolini, è stata una belle vittime della follia nazifascista. Avevano tutti tra i diciotto e vent’anni. Dopo l’8 settembre del 1943 si erano uniti ai partigiani che cercavano di respingere le truppe di occupazione tedesche. Per sfuggire ai rastrellamenti si erano rifugiati sulle montagne nei pressi di Collebrincioni. Furono catturati dal contingente tedesco il 23 settembre 1943 dopo una delazione e condotti nella caserma Pasquali, dove furono costretti a scavarsi la fossa e fucilati. Nessuno informò le famiglie e, solo dopo la liberazione della città dell’Aquila, avvenuta il 13 giugno del 1944, i loro corpi furono rinvenuti e le loro spoglie ricomposte all’interno della scuola elementare “De Amicis”. Lì ricevettero il silenzioso e commosso omaggio della cittadinanza, prima della sepoltura nel sacrario che si trova all’interno del Cimitero monumentale.

la sorella Maria, tutte le volte che è stato possibile, sino a tempi recenti, non ha mancato di presenziare insieme al figlio Lucio alle cerimonie in onore dei 9 Martiri e per la Festa della Liberazione. Nel corso di tali cerimonie aveva ricevuto dal Sindaco Biagio Tempesta dei diplomi di riconoscimento a nome del Comune dell’Aquila. “Inoltre – ricorda Paolo Muzi – in più di una circostanza, ha recato nelle scuole cittadine la sua personale testimonianza sul tragico periodo della guerra e dell’occupazione tedesca, rendendosi interprete presso i nostri giovani di un forte sentimento di pace e di tolleranza umana”. Alla famiglia le condoglianze dalla redazione del Capoluogo.

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