Lavoro

LFoundry e Sicuritalia, cambio appalto con ribasso del 45%: “Cappio al collo dei lavoratori

LFoundry e Sicuritalia, ribasso del 45% con il cambio appalto: "Cappio al collo dei lavoratori, costretti a firmare contratti di 9/11 ore con tagli di oltre il 50%".

LFoundry e Sicuritalia, ribasso del 45% con il cambio appalto: “Cappio al collo dei lavoratori, costretti a firmare contratti di 9/11 ore con tagli di oltre il 50%”.

“I Lavoratori che svolgono servizi di pulizia all’interno della Lfoundry di Avezzano costretti a firmare contratti di lavoro di 9 0 11 ore settimanali con un taglio che per alcuni di noi supera  il 50%”. Così una nota degli stessi lavoratori, che proseguono: “Dai verbali che abbiamo ricevuto a seguito delle riunioni per il cambio di appalto che si sono tenuti  con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di L’Aquila, è emerso che: l’Azienda LFOUNDRY ha dichiarato che il capitolato di appalto e la frequenza lavorativa , come anche i mq da pulire, sono i medesimi a suo tempo imposti contrattualmente all’impresa uscente, premendogli soprattutto la continuità del servizio di pulitura e l’affidabilità dell’impresa esecutrice. L’Azienda SICURITALIA  ha dichiarato che la valutazione operata in sede di offerta per l’aggiudicazione,condotta alla stregua di una valutazione congrua ai mq della superficie da pulire e alla frequenza dei tempi lavorati, porta a considerare il bisogno effettivo non superiore alle 1.500 ore mensili contro le 2.763 ore impiegate dalla società uscente, paventando la necessità di un taglio ore pari al 45%”.

“L’Azienda SICURITALIA – prosegue la nota – ha prospettato due possibili soluzioni finalizzate alla soluzione del problema: riassunzione solo  di alcuni lavoratori, riassunzione di tutti i lavoratori con un taglio del 45% delle ore lavorate. Tutte le organizzazioni sindacali, seppur con delle posizioni diverse, hanno chiuso il verbale attestando il mancato accordo. La Uil Trasporti, in accordo con le altre OO.SS (Filcams Cgil e Fisascat Abruzzo Molise) propende per la seconda soluzione; (taglio del 45% delle ore). La Cisal Terziario Abruzzo si dichiara decisamente contraria alle due soluzioni prospettate da Sicuritalia, in quanto si tratta di un cambio di appalto a parità di termini, modalità e prestazioni contrattuali e Sicuritalia è tenuta a garantire il mantenimento in organico di tutti gli addetti presenti in organico, nel rispetto dell’art. 4 del CCNL Multiservizi sottoscritto da Cgil-Cisl-Uil. La Cisal Terziario Abruzzo evidenzia che si tratti addirittura  di un cambio di appalto migliorativo, in quanto dall’appalto precedente è  stato tolto il servizio di manutenzione del verde, lasciando invariato il valore economico dell’appalto. La Cisal Terziario Abruzzo in sede di verbale annuncia e proclama lo stato di agitazione.

“24 maggio 2023 Cappio al collo”: “Siamo stati convocati, e 6 dirigenti di SICURITALIA hanno esposto sul tavolo,  in maniera ben visibile, arrogante, provocatoria e intimidatoria,  3 faldoni contenente i ns nuovi contratti: “SIAMO GRANDI – SIAMO I PRIMI IN ITALIA – ABBIAMO  18.000 LAVORATORI  – SIAMO QUI PER OFFRIRVI UN POSTO DI LAVORO – CHI FIRMA DAL 1 GIUGNO DIVENTA UN NS DIPENDENTE LE CONDIZIONI SONO QUESTE “PRENDERE O LASCIARE”.

“Siamo state costrette a firmare contratti con tagli del 45% rispetto al contratto attuale, passando da 20 ore a  9 ore, da 22 ore a 11 ore, da 40 ore  22 ore, livelli azzerati, senza alcun profilo orario e con distribuzione su 6 giorni su 7, almeno è rimasto invariato il CCNL Multiservizi sottoscritto da Cgil – Cisl –Uil. che  ci garantisce in questa fase di cambio appalto. Avete capito bene: per lavorare 9 ore a settimana bisogna dare una disponibilità di 6 giorni su 7. 9 ore di lavoro per 6 euro l’ora sono 54,00 euro a settimana.

“Dopo aver firmato alle ore 12.00 il nuovo contratto di lavoro di 11 ore, alle ore 15.00 alcune lavoratrici che avevano inviato i loro curriculum ad alcune agenzie interinali, sono state chiamate e hanno ricevuto la seguente offerta: “Volevamo sapere se siete interessate ad un contratto di lavoro  a termine per 20 ore settimanali a partire dal 1 giugno  per l’Azienda SICURITALIA per servizi di pulizia presso Lfoundry di Avezzano”. Ma   le ore sono troppe e da tagliare del 45% o sono le persone che devono essere tagliate, sostituite e distrutte. Cari Dirigenti di LFOUNDRY  e di SICURITALIA, gli Abruzzesi sono forti, gentili, ospitali, decisi, testardi ma non sono disposti a farsi  prendere in giro da Voi.

“LFOUNDRY dovrà spiegare e fare capire a noi, alle ns famiglie, ai ns figli, alla opinione pubblica, agli amministratori locali, regionali e nazionali, e crediamo anche al proprio consiglio di amministrazione,  come può pensare di ottenere i servizi auspicati dopo aver accettato e avallato un taglio ore del 45%. LFoundry in qualità di ente appaltante dovrà assumersi tutte le responsabilità, legali e morali- 26 persone, 26 famiglie con stipendi già bassi – dimezzati – trattate con disprezzo e arroganza, calpestando tutti i ns diritti di lavoratori e tutta la ns dignità di persone. SICURITALIA dovrà rispondere legalmente del disastro fatto. Chiediamo agli organi di controllo, agli amministratori, alla stampa e all’opinione pubblica di attenzionare i tanti appalti sulla sicurezza, portierato e servizi di pulizia che SICURITALIA ha nel ns territorio e nella ns Regione, perché abbiamo avuto la certezza, sulla ns pelle, che hanno la convinzione e l’arroganza di essere venuti dalla Milano da bere a colonizzare, civilizzare e sfamare noi poveri Abruzzesi e a offrirci contratti di lavoro di 9 ore e farci entrare nella grande famiglia dei 18.000 dipendenti. Ai ns nuovi 18.000 colleghi chiediamo di fare gruppo, di uscire allo scoperto e fare emergere i tanti disastri economici e i tanti  sfruttamenti contrattuali e personali che ci sono in giro per l’Abruzzo e per l’Italia. Non assisteremo passivamente alla ns distruzione economica e personale, lo stato di agitazione a breve si trasformerà in uno sciopero ad oltranza, e terminerà solo dopo la convocazione da parte di LFOUNDRY e SICURITALIA e naturalmente al ripristino delle ore, dei livelli e delle mansioni attuali. Sappiamo che le giornate e le settimane di sciopero non ci verranno pagate, siamo disposte a rinunciare oggi ai 54,00 euro a settimana che ci offrite, per riavere da Voi o dai giudici, quanto in maniera unilaterale ma in comune accordo tra le Aziende ci avete tolto. Chiediamo la vicinanza e la partecipazione da parte degli organi di stampa, radio, Tv degli Amministratori Locali e Regionali, dei lavoratori, di tutte le associazioni sindacali e di tutti i cittadini che vorranno esserci vicini”.

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