Tutti i Santi giorni, 1° giugno: oggi è San Giustino

San Giustino per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 1° giugno.
San Giustino per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 1° giugno.
Il 1° giugno ricorre la memoria di San Giustino. San Giustino nacque a Flavia Neapolis, città fondata in Samaria dai Romani, intorno all’anno 100 da una famiglia di probabile origine latina, come testimonierebbe il nome del padre Prisco, figlio di Baccheio. Come riferisce lo stesso Santo nel Dialogo con Trifone, crebbe nel paganesimo e si dedicò allo studio della filosofia, frequentando diverse scuole, dagli stoici ai peripatetici e ai pitagorici, presso cui approfondì le arti della musica, dell’astronomia e della geometria. Ma Giustino era desideroso di raggiungere la “verità” e la “conoscenza di Dio”, e si avvicinò così al platonismo. Tuttavia, fu solo con lo studio dei Profeti, che riuscì ad avere una “vera conoscenza del divino”, convertendosi quindi al Cristianesimo. Viaggiò molto, recandosi più volte a Roma e qui fondò una scuola filosofica a impronta cristiana. Ebbe nell’insegnamento un approccio molto diverso da quelli tradizionali, cosa che suscitò numerose controversie sia con gli stessi cristiani che con alcuni filosofi, in special modo con Crescenzio il cinico. La tradizione narra che San Giustino visse e insegnò nei pressi della basilica di Santa Pudenziana a Roma, sorta sulle antiche terme di Novato o di Timoteo. A causa della sua fede fu condannato a morte perché ateo – cioè nemico dello Stato e dei suoi culti – da Giunio Rustico, prefetto di Roma e amico dell’imperatore Marco Aurelio, fra il 163 e il 167: come racconta il verbale del processo, il Martyrium SS. Justini et sociorum, fu flagellato e decapitato assieme ai suoi discepoli, Caritone e sua sorella Carito, Evelpisto di Cappadocia, Jerace di Frigia e Peone. Fu fecondo scrittore: sua è la Prima Apologia dei cristiani indirizzata all’imperatore Antonino Pio e al Senato romano, in cui critica la prassi diffusa presso i tribunali dell’impero per la quale il solo fatto di appartenere alla religione cristiana era motivo sufficiente di condanna; il citato Dialogo con Trifone e la Seconda apologia dei Cristiani. Le opere sono giunte sino a noi attraverso un manoscritto del 1364, conservato a Parigi.
San Giustino viene raffigurato con la palma del martirio.
