L’AQUILA – Rientro dal mare da incubo per tanti aquilani fermi sull’A24 bloccata da oltre 10 chilometri di coda verso il capoluogo. Un pomeriggio di segnalazioni.
Sono iniziate dal primo pomeriggio, intorno alle 16, e si sono susseguite fino a serata inoltrata le segnalazioni alla redazione de IlCapoluogo.it circa code e disagi registrati dagli automobilisti sull’A24, di rientro dal mare o dal lungo weekend iniziato con il ponte del 2 giugno. Il tutto, in condizioni meteo che non hanno certo agevolato un’attesa “serena”. Naturalmente il “solito” traforo del Gran Sasso a una corsia ha rappresentato il punto fragile in cui sono crollati i “sogni” di una diversa gestione del traffico, dopo il passaggio dal gruppo Toto all’Anas, quest’ultima chiamata al primo “stress test” di stagione. Un test che non si può certo dire superato, stando alla “pioggia” di segnalazioni, seguita a quella metereologica e alle ingestibili code sulla Teramo L’Aquila. Durante il picco di traffico, infatti, oltre 10 i chilometri di coda in direzione L’Aquila, con auto ferme lungo ampi tratti di autostrada e traffico pericolosamente paralizzato. Non è stato facile, infatti, neppure prestare soccorso alle auto in panne che hanno avuto problemi tecnici e meccanici. Segnalati disservizi anche a questo riguardo.
Insomma, sono bastate tre ore di traffico intenso perché le speranze di un’estate “diversa” per gli aquilani che scelgono il mare per il weekend si infrangessero contro il “muro” di auto che bloccava il traforo. Evidentemente non è bastato il cambio gestione tra Toto e ANAS per risolvere l’annoso problema.
Strada dei Parchi, il cambio di gestione.
Era il 7 luglio 2022 quando l’allora Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge per la revoca della concessione a Strada dei Parchi della gestione delle autostrade A24 e A25, disponendo l’immediato subentro di ANAS S.p.A. nella gestione dell’autostrada che, per assicurare la continuità dell’esercizio autostradale, si è comunque avvalsa di tutte le risorse umane e strumentali già impiegate, tra cui il personale di esazione, quello impiegato direttamente nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio. Subito il ricorso al TAR di Strada dei Parchi. La Spa del gruppo industriale abruzzese Toto, con un documento di 94 pagine ha impugnato il decreto legge, chiedendo la sospensiva e adducendo diversi profili di incostituzionalità, con una proiezione anche economica della decisione che avrebbe portato conseguenze per l’intero Gruppo, partendo dal dato che la holding che fa capo all’imprenditore abruzzese Carlo Toto costituisce l’8% del Pil dell’Abruzzo, in particolare alla luce dei circa 1700 dipendenti, di cui circa 800 impegnati in Sdp, concessionaria di due arterie che dalla mezzanotte di giovedì sono passate non senza problemi nelle mani di Anas. L’azienda di stato aveva operato fino al 2000, quando, complici anche difficoltà di bilancio, l’infrastruttura pubblica è stata messa sul mercato con un bando comunitario aggiudicato a Strada dei Parchi. Il TAR a sua volta ha sospeso il provvedimento, in vista della valutazione di merito. Infine il colpo di scena, con il Consiglio di Stato, chiamato in gioco dall’avvocatura di Stato, che ha ribaltato la sentenza, rimettendo la gestione nelle mani di ANAS e infine la conferma dal TAR.
Si è chiusa così la vicenda giudiziaria che ha confermato la gestione all’ANAS, ma – a giudicare dal primo weekend di giugno – senza grossi cambiamenti per l’utenza.
