Sempre più morti sul lavoro, Abruzzo in zona rossa per incidenti mortali

Morti sul lavoro, Abruzzo in zona rossa per incidenza superiore alla media nazionale nei primi 4 mesi del 2023: ha il 25 per cento in più rispetto alla media nazionale
Bilancio nerissimo dei morti sul lavoro in Abruzzo. I dati di infortuni mortali sul luogo di lavoro classificano la regione in “zona rossa” nei primi 4 mesi del 2023.
Morti sul lavoro, l’Abruzzo ha un’incidenza sugli incidenti mortali superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 9 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) nel primo quadrimestre del 2023, classificandosi – in questo modo – nella cosiddetta “zona rossa”, assieme alle regioni: Umbria, Valle D’Aosta e Marche. I dati sono stati illustrati dall’Osservatorio di sicurezza Vega Engineering di Mestre, nell’ultima indagine realizzata dal proprio team di esperti, che registra il rischio di morte sul lavoro regione per regione, attraverso una classificazione che va dalla zona rossa alla zona bianca. Andando a vedere, nello specifico, alcuni dei dati che emergono dal rapporto sui primi 4 mesi del 2023, sono 264 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 207 in occasione di lavoro e 57 in itinere. Ancora in Lombardia il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (42). Seguono: Veneto (23), Piemonte (18), Emilia-Romagna (17), Lazio (16), Campania (14), Sicilia (12), Toscana (11), Puglia (10), Marche e Abruzzo (8), Umbria (7), Liguria (6), Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige (4), Calabria (2) e Valle d’Aosta (1).
Nel primo quadrimestre del 2023 è sempre il settore Trasporti e Magazzinaggio a registrare il maggior numero di morti sul lavoro: sono 37. Ed è seguito dalle Attività Manifatturiere (23), dalle Costruzioni (18) e dal Commercio (17). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (80 su un totale di 207).
Il Capoluogo aveva trattato il tema in un recente articolo d’approfondimento, pubblicato lo scorso primo maggio, nella data della Festa dei Lavoratori.
Una festa del lavoro, tuttavia, che sembra mal conciliarsi con i casi di infortuni mortale che non accennano a diminuire, nonostante le politiche severe vigenti sulle misure da adottare per scongiurare incidenti sui luoghi di lavoro, l’attività del personale dei controlli e dei supervisori e le nuove possibilità consentite dalla tecnologia. Proprio il territorio aquilano pochi giorni fa ha registrato un’altra vittima. Un giovane – Matteo Marcaurelio, 36enne originario di Pacentro – rimasto coinvolto in un incidente stradale mortale, proprio mentre si recava a San Sebastiano de’ Marsi, per motivi di lavoro. Un infortunio, questo, che si classifica “in itinere” nella triste e, purtroppo, lunga lista di incidenti che fa registrare la nostra regione.
Il bilancio dei primi quattro mesi del 2023, che già appariva nefasto, continua quindi a raccogliere vittime, confermando il trend di una proiezione sconfortante. Se le associazioni sindacali rimarcano la carenza di ispettori Inail addetti al controllo del rispetto delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro a preoccupare, nel quadro nazionale, è anche il dato relativo alle denunce degli infortuni dei giovanissimi: infatti, fino a 14 anni si rilevano 20.859 denunce (oltre il 11% del totale).
Quest’anno già a gennaio si è registrato uno dei primi incidenti sul lavoro sul territorio regionale, precisamente nell’aquilano. Un operaio 48enne di Preturo è rimasto schiacciato all’altezza della cassa toracica tra un bobcat e il camion su cui tentava di parcheggiarlo. È stato, poi, ricoverato in terapia intensiva per i traumi riportati. A febbraio, il crollo di un tramezzo ha causato il ferimento di un operaio, fortunatamente senza gravi traumi.
Lo scorso 12 aprile, invece, la tragedia a Teramo: un giovane operaio è morto in cantiere in centro città, dopo essere precipitato da un’altezza di circa 10 metri, dietro la Chiesa di Sant’Agostino. Aveva 24 anni. Ancora, lo scorso 17 aprile, un altro incidente sul lavoro si è verificato in un cantiere della ricostruzione a Prata d’Ansidonia. Un operaio di 60 anni è caduto in seguito al crollo di un solaio. Fortunatamente l’incidente non ha avuto esiti mortali.
Non ha avuto scampo, invece, Massimo Carbonetti, 48enne di Atessa, lavoratore di una ditta di trasporti che stava agganciando il rimorchio alla cabina dell’autoarticolato. L’incidente si è verificato ad Ortona lo scorso 21 aprile: l’uomo è deceduto nel piazzale esterno del Molino Casillo.
