Rachele, arrivata al San Salvatore con un’insufficienza renale acuta: “Grazie, mi avete salvato la vita”

La storia di Rachele. Arriva al San Salvatore con un’insufficienza renale acuta, dopo che in altre strutture non hanno compreso la gravità della situazione. “Se sono qui è grazie al Reparto di Urologia”
Il ringraziamento di Rachele. “Sono arrivata al San Salvatore in condizioni serie, dopo una serie di visite in altre strutture in cui non si era compresa la gravità della mia situazione. Se oggi sono qui e sto bene è grazie al personale di Urologia del San Salvatore”. Una nuova storia di buona sanità.
La storia di Rachele inizia il 31 gennaio. Un calvario partito tra visite e accertamenti in diverse strutture ospedaliere, in cui non risolve il problema che la affligge. Giunta all’ospedaleSan Salvatore, però, viene effettuata la giusta diagnosi: quindi, seguonodue nefrostonie ai reni e, nel giro di due mesi, ben due interventi chirurgici. Oggi Rachele vuole ringraziare l’intera Équipe di Urologia dell’ospedale aquilano.
“Voglio dire grazie a tutto il Reparto di Urologia del San Salvatore. Personale medico, infermieri, OSS, tutti indistintamente per la loro professionalità, la loro competenza, la disponibilità professionale e umana con cui si prendono cura dei pazienti. Sono arrivata in ospedale, lo scorso 31 gennaio, rasentando la vita. Avevo infatti un’insufficienza renale acuta. Ero stata in altre strutture, in cui non era stata compresa la gravità della mia situazione. Per questo, non finirò mai di ringraziare tutti, in particolare il dottor Boris Di Pasquale per avermi letteralmente salvato la vita.
Il dottore mi ha praticato subito due nefrostomie (al rene destro e al sinistro), a cui sono seguiti – nei due mesi successivi – due interventi chirurgici”.
Mesi dopo Rachele sta finalmente meglio. “A fine giugno, se Dio vorrà, finirò il mio iter ospedaliero. Fortunatamente il peggio è passato ed ora sono tornata al mio lavoro e alla mia vita di sempre. Per me era doveroso fare questo ringraziamento, perché se sono ancora qui e sto bene è grazie a tutti loro. La Buona Sanità, nonostante tutte le difficoltà, esiste ancora!”.