Ricostruzione privata, troppo lungo il percorso tra fondi di Bilancio e comuni: “Casse in sofferenza”

Gianni Anastasio, sindaco di Pizzoli e coordinatore dei sindaci del cratere, ospite della rubrica Grandangolo. Ricostruzione privata, la politica e le prossime regionali. L’intervista.

I nuovi fondi per la ricostruzione privata ci sono, ma nel frattempo che arrivano ai Comuni attraverso il tortuoso percorso burocratico le casse degli stessi enti si svuotano. È questo il rischio rilanciato dal Gianni Anastasio, sindaco di Pizzoli e coordinatore dei sindaci del cratere, ospite della rubrica Grandangolo. “Abbiamo vissuto mesi particolari – ha sottolineato Anastasio – in cui è arrivato il Pnrr e nei crateri sono state riversate somme importanti. Questo ci ha portato ad attività intense, soprattutto a fine 2022, con le ripartizioni tra crateri e quindi tra comuni, stabilendo anche i termini entro i quali svolgere le attività. I Comuni hanno svolto il proprio lavoro in maniera egregia, hanno tutti rispettato scadenze del Piano complementare e affidato i lavori in tempi che in passato erano solo auspicati. Nel frattempo è andata avanti anche la ricostruzione privata; abbiamo lavorato allo snellimento procedure, che ha generato aumento di lavoro e conseguentemente un consumo risorse più rapido, per cui ci siamo ritrovato a inizio 2023 con il pericolo che le risorse in cassa degli Uffici speciali finissero. È vero che ci sono risorse di bilancio destinate alla ricostruzione, ma per poter arrivare a destinazione, devono essere trasferite dal Ministero ai comuni in un percorso articolato che richiede tempo. Così a metà maggio fondi della ricostruzione privata si sono esauriti e da quel momento i progetti nuovi sono fermi in attesa di nuova copertura finanziaria. I Comuni che beneficiano di trasferimenti dall’Ufficio speciale potevano chiedere nuove risorse quando la cassa scendeva a 1 milione e mezzo di euro, ma dal 15 maggio chi sta facendo richiesta non sta ricevendo risposta, perché i soldi sono finiti”.

Capitolo a parte l’analisi politica sulle ultime sconfitte elettorali del PD: “Credo che in questi ultimi anni il partito, oltre ad aver commesso l’errore di voler governare a tutti i costi, si è un po’ allontanato dai problemi reali della gente e ovviamente quella categoria di elettorato che sosteneva i partiti di centrosinistra che avevano attenzione per la parte più fragile della società, si è vista abbandonata ed è stata portata a fare altre scelte. Non credo che l’elettorato del centrosinistra abbia perciò votato per il centrodestra, ma certamente è stato portato verso l’astensionismo. Nonostante tutto, il PD resta un partito di massa che catalizza l’attenzione di diverse fasce sociali del Paese. Bisogna lavorare su una rinascita, sia del Pd che di tutto il centrosinistra, altrimenti diventa difficile controbattere una politica che governa e amministra gran parte dell’Italia”.
Per quanto riguarda le prossime elezioni regionali, “una candidatura non è nelle mie intenzioni e nelle mie aspettative, ma mi piacerebbe partecipare a qualcosa di importante e su questo sto lavorando. Vedo tante persone che sono in attesa che accada qualcosa, ma al momento non c’è niente li ha convinti ad impegnarsi. Il mio ruolo sarà quello di stimolare questo processo”.