Addio a Silvio Berlusconi, l’ex sindaco dell’Aquila Cialente: “Nel post sisma vedevo più lui che la mia famiglia”

Il ricordo di Silvio Berlusconi da parte Massimo Cialente, sindaco nel post sisma: “Persona decisa e intelligente, scelse di investire molto sulla ricostruzione. La sua storia politica, tra luci e ombre, è ancora tutta da scrivere”.
Il ricordo di Silvio Berlusconi da parte Massimo Cialente, sindaco nel post sisma: “Persona decisa e intelligente, scelse di investire molto sulla ricostruzione. La sua storia politica, tra luci e ombre, è ancora tutta da scrivere”.
“Nei primi mesi dopo il sisma incontravo più lui che la mia famiglia”. Così Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila dal 2007 al 2017, ricorda Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri nel periodo del terremoto 2009. Come sindaco dell’Aquila, Cialente si è trovato naturalmente a gestire le vicende del post sisma direttamente con lui: “Si era creato un rapporto stretto – ricorda a IlCapoluogo.it – ed era l’unico che voleva che gli dessi del tu. Ha apprezzato molto quello che stavamo facendo in quel momento. Era un uomo deciso, che aveva comunque scelto di investire molto sul post sisma”.
Nelle parole dell’ex sindaco il ricordo della “famosa” notte del 5 maggio: “Il 4 aveva firmato l’ordinanza per il trasferimento degli uffici in altre sedi, con tutto ciò che significava per i tempi della ricostruzione; dopo un confronto serrato annullò l’ordinanza pubblicata anche in Gazzetta ufficiale, per cambiare così l’impostazione su una ricostruzione, che così diventava una priorità in tempi più stretti. Gli ho sempre riconosciuto un grande coraggio, anche nei confronti del Governo, per la decisione assunta in quella notte”.
“Era una persona estremamente intelligente, – prosegue Cialente – una grande personalità che sapeva stare in ogni situazione. Riusciva a mostrare entusiasmo anche nella mensa di una tendopoli”.
Dal punto di vista più strettamente politico, Cialente invece rileva: “Negli ultimi 30 anni è la persona che ha inciso di più sui cambiamenti dell’Italia. La sua storia politica, fatta di luci e ombre, è ancora tutta da scrivere”.

Il cavaliere Silvio Berlusconi, senatore, leader di Forza Italia, 4 volte presidente del Consiglio, è morto all’età di 86 anni. Era stato ricoverato il 5 aprile al San Raffaele di Milano in Terapia intensiva per le complicazioni dovute a una polmonite che ha portato all’aggravarsi della leucemia mielomonocitica cronica da cui era affetto da tempo. Dimesso dal presidio ospedaliero dopo settimane, era stato nuovamente ricoverato due giorni fa, per i medici si trattava di un “controllo programmato”. La leucemia di cui soffriva Berlusconi è la forma più frequente tra le sindromi mielodisplastico-mieloproliferative. Compare solitamente in età avanzata ed è caratterizzata dall’aumento di una specifica popolazione di globuli bianchi: i monociti.
Era stato già ricoverato lo scorso 27 marzo per sottoporsi a controlli medici. Dopo quattro giorni di ricovero, era stato dimesso per trascorrere la convalescenza a Villa San Martino, la sua storica residenza ad Arcore, in Brianza. Prima di allora, il suo ultimo ricovero risaliva a poco più di un anno fa, a gennaio 2022, nel pieno della corsa per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Silvio Berlusconi lascia i figli Piersilvio e Marina, avuti dalla prima moglie, Barbara, Eleonora e Luigi, figli della seconda moglie, Veronica Lario, 17 tra nipoti e bisnipoti, (nel 2021 e nel 2022 era diventato bisnonno) e un vero e proprio impero che si stima valga circa 4 miliardi di euro tra media ed editoria (valutazione del “Forbes” di qualche mese fa). Un impero che il Cavaliere iniziato a creare circa 60 anni fa; dopo anni nel settore dell’edilizia si spostò nelle comunicazioni. Non è difficile pensare oggi a lui come “l’inventore” della televisione moderna: con Fininvest negli anni ’80 ha trasformato la tv via cavo di Milano 2 nella prima televisione commerciale nazionale alternativa al servizio pubblico, dando vita a Canale 5, a cui veniva affiancata Publitalia, la relativa concessionaria di pubblicità.