Territorio e novita'

La Pastinaca di Capitignano, obiettivo valorizzazione: Gal e Slow Food rilanciano l’ortaggio

Il futuro della pastinaca, la radice tipica di Capitignano al centro dell'incontro tra Gal Gran Sasso Velino e Slow Food L'Aquila: presto sarà svelata un'importante novità

Il futuro della pastinaca, la radice tipica di Capitignano al centro dell’incontro tra Gal Gran Sasso Velino e Slow Food L’Aquila: nel corso dell’appuntamento sarà comunicata un’importante novità che mira alla valorizzazione e alla promozione del prodotto tipico.

Si svolgerà venerdì 16 giugno, alle ore 17.30, a Capitignano nella sede Caritas in via Masciovecchio, l’incontro “Il futuro della pastinaca” tra il direttivo del GAL Gran Sasso Velino, il Distretto Slow Food L’Aquila Aps, l’Amministrazione Comunale e la comunità di Capitignano. L’incontro segna un punto di svolta per il destino dell’ortaggio Pastinaca Sativa, prodotto di assoluta eccellenza del territorio, con la comunicazione di un’importante novità che sarà annunciata in anteprima dal presidente del GAL Paolo Federico e dalla presidente di Slow Food Abruzzo Rita Salvatore. Un impegno concreto, preso da parte dei due Enti, che contribuirà a favorire lo sviluppo del settore agricolo di Capitignano e la valorizzazione dei suoi prodotti tipici, in stretta continuità con i progetti partecipativi che da oltre un anno vedono collaborare l’Amministrazione Comunale e la realtà Te.Co – Territorio & Comunità. Per l’occasione saranno presenti anche il direttore del GAL Gran Sasso Velino Mario Di Lorenzo, le rappresentanti del Direttivo Slow Food L’Aquila Aps Alfredina Gargaglione e Silvia De Paulis e la comunità del paese, incluso un gruppo di agricoltori e di titolari di aziende agricole. L’incontro sarà moderato da Alessandro Gioia, fondatore di Te.Co e responsabile dei progetti partecipativi che mirano al rilancio socioeconomico del Comune dell’Alta Valle dell’Aterno.

La pastinaca è una radice di colore bianco, tendente al giallo chiaro, dalla consistenza carnosa e dal sapore leggermente acidulo, a crudo, che diventa dolciastro una volta cotta. Fa parte della tradizione gastronomica di Capitignano da sempre ed è inclusa tra le “sette pietanze” che non possono mancare nella cena della Viglia di Natale. Sebbene la sua produzione sia oggi ridotta, da diversi anni le aziende agricole di Capitignano in sinergia con gli Enti locali, provinciali e regionali, stanno realizzando diversi progetti per la sua salvaguardia e il suo rilancio, come l’inserimento nell’Arca del Gusto di Slow Food e la pubblicazione del libro La pastinaca di Capitignano. Un ortaggio di assoluta eccellenza (Di Felice Editore).

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