Il caso

Povia a Sulmona, pioggia di polemiche: concerto annullato

Polemiche accese per l'annuncio dell'esibizione di Povia a Sulmona, in occasione dell'apertura dei "Saldi in Corso". L'evento viene annullato, video di contestazione del cantante: "Faccio concerti non comizi, l'istituzione cambi mestiere"

Povia, il concerto della discordia. Annunciato a Sulmona in occasione dell’apertura dei Saldi in corso, il prossimo 6 luglio, si è scatenata la polemica. Arriva il dietrofront: niente concerto, seguito da un video di contestazione del cantante: “Atteggiamento mafioso”.

Doveva essere una festa, si è trasformata in una polemica senza fine. La notizia del concerto dell’esibizione di Povia a Sulmona, in occasione dell’evento di apertura dei Saldi in Corso – in programma il prossimo 6 luglio – con la proposta, avanzata dai commercianti della città, ha fatto scoppiare il caos. All’annuncio del cantante – che, negli ultimi anni, è stato spesso al centro di critiche e polemiche per le sue esternazioni su utero in affitto, gay, immigrati e per alcune teorie esposte relative al Covid19 e ai vaccini – è partita l’ondata di malcontento sui social, investendo la comunità LGBT e coinvolgendo anche alcuni consiglieri comunali.
“Non con i nostri soldi”, una delle risposte arrivate in coro da alcuni tra i contestatori più decisi.
Risultato? Concerto annullato, ma – com’era lecito aspettarsi – il cantante non ha preso bene l’annullamento avvenuto post accordi.
“Un concerto confermato ieri, patrocinato e riportato dai giornali, annullato oggi per motivi ideologici dei soliti. Al di là delle idee, la democrazia ha perso. Quando l’istituzione è debole, ognuno si fa le sue regole e vince l’ingiustizia”, ha scritto sui social, postando un video polemico. “Io canto e faccio festa, non sono un politico che fa comizi per arrivare a governare. Poi ho anche un pensiero, che ogni tanto esprimo sui social e che, magari, non mette d’accordo tutti. Ma, in quel, caso è democrazia, altrimenti diventa un sistema ideologico imposto. Se la pensi in un modo ok, altrimenti sei fuori. Infatti io sono fuori e non suonerò alla festa di Sulmona. L’ingiustizia di vedersi un concerto annullato per motivi che non esistono fa male. Critiche ideologiche e inutili, neanche Gesù piaceva a tutti. Comunque nei miei concerti non è mai successo nulla e non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico: se l’istituzione ha paura del nulla e si fa intimidire dalle critiche, subisce da questi quattro beoti quell’atteggiamento mafioso che, in casi come questi, porta all’annullamento di eventi. Se è così, l’istituzione dovrebbe cambiare mestiere, perché se non si è in grado di gestire queste cose, figuriamoci i veri problemi”. 

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