Disagi e inciviltà al CUP: sportello cortesia usato a sproposito e stalli riservati occupati da chi non ne ha diritto

Disagi al Cup dell’ospedale dell’Aquila dovuti anche all’inciviltà degli utenti. “Lo sportello cortesia non è per tutti, eppure chiunque prende il numero e si mette in fila. E gli stalli riservati? Che fine ha fatto la civiltà?”.
Disagi al Cup dell’ospedale dell’Aquila dovuti all’inciviltà, spesso, degli utenti. “Lo sportello cortesia non è per tutti, eppure chiunque prende il numero e si mette in fila. E gli stalli riservati? Che fine ha fatto la civiltà?”, la segnalazione.
Riprese le attività lavorative dopo i gravi problemi causati dall’attacco hacker alla As1l, più di una segnalazione arrivata a “Dillo Al Capoluogo” evidenziano criticità al Cup dell’Aquila dovute al mancato rispetto delle basilari regole del vivere civile.
Due, in particolare, i problemi riscontrati dall’utenza e da professionisti che si ritrovano a svolgere il loro lavoro anche all’interno del presidio ospedaliero.
“Molti utenti prendono un doppio bigliettino, quello per lo sportello standard nonché quello per lo sportello cortesia, pur non avendone i requisiti. Si tratta di uno sportello, infatti, riservato a persone appartenenti a determinate categorie, quali persone con disabilità o donne incinte. Eppure ciò non fa differenza. Chiunque può prendere il biglietto per lo sportello cortesia, senza che ci siano controlli in proposito. Il risultato? Pazienti fragili o con gravi disabilità si ritrovano a fare la fila per ore al Cup”, riporta un lettore alla nostra redazione.
Non si tratta, tra l’altro, dell’unica criticità segnalata dai nostri lettori. Infatti, anche all’esterno del presidio la situazione non sembrerebbe tutta rose e fiori.
“È praticamente impossibile trovare stalli liberi, in particolare per le ambulanze del 118 e per il personale della polizia penitenziaria. Frequento l’ospedale per lavoro e queste categorie – su tutte – che possono contare su stalli riservati, si ritrovano sempre impossibilitate a posteggiare il mezzo negli appositi posti a loro dedicati. Non si tratta solo di rispetto, ma anche di buon senso: occupando questi stalli si ostacola il lavoro di personale che ha il compito di tutelare la salute dei pazienti”, la denuncia.
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