Montagna

Velino, la croce è stata restaurata: escursionisti e muli al lavoro

La croce del Velino è stata restaurata. Così gli uomini del CAI di Avezzano e quelli del GEV Gruppo Escursionisti del Velino di Magliano de’ Marsi hanno scritto un altro pezzo di storia marsicana prendendosi cura della loro montagna del cuore.

La croce del Velino è stata restaurata. Così gli uomini del CAI di Avezzano e quelli del GEV Gruppo Escursionisti del Velino di Magliano de’ Marsi hanno scritto un altro pezzo di storia marsicana prendendosi cura della loro montagna del cuore.

Due giorni trascorsi sul Monte Velino con l’obiettivo di intervenire sulla croce di vetta, a 2.487 metri di altitudine, per restaurare la struttura che fa da basamento e per sostituire i tiranti della croce stessa danneggiati dalle intemperie.
Così una squadra di appassionati escursionisti-operai, membri del CAI di Avezzano e del GEV Gruppo Escursionisti del Velino, grazie all’ausilio di 4 muli, affittati per l’occasione, ha operato in due giorni una manutenzione certosina.
È stata scritta un’altra pagina di storia della bella croce di vetta. Essenziale, austera e imponente proprio come il massiccio che protegge da quasi settant’anni.
Vi mostriamo fotogrammi a colori di una pellicola che sembra venire dal passato: uomini e muli in cammino su ripidi pendii, canaloni, ghiaioni incorniciati da un verde intenso.
Scene di un’altra epoca che fermano il tempo in un mondo che spesso va troppo veloce.
Gli scatti sono di Giuseppe Di Mario, avezzanese, grande appassionato di montagna con una predilezione smisurata per monte Velino, la cima che da bambino osservava ammirato e che ora rappresenta la sua seconda “casa”.

Ecco, che dallo scorso 23 giugno, sul basamento compare un’altra targhetta, per ricordare questa ultima impresa.

croce monte velino

La prima e unica manutenzione risale all’anno 2000, quando l’intervento coinvolse ugualmente il basamento della croce, ma nella parte nord.
Ventitré anni dopo è stato effettuato lo stesso lavoro, ma a sud della struttura. Invece sulla croce: “Si è optato per montare catene meccaniche perché resistono maggiormente alle sollecitazioni, soprattutto dopo il fulmine di gennaio che ha fuso tre tiranti. E’ la prima volta in assoluto che vengono utilizzate” – spiega Di Mario.
Altri interventi, negli anni passati, sono stati effettuati sulla fedele “compagna” della croce: la dolce statua della Madonnina che incanta ogni passante donando un senso di pace.
A riprova che le montagne, anche quelle più silenziose, non sono mai sole.

croce monte velino

I dettagli del progetto.

Sono stati due giorni di sudore e soddisfazione per il gruppo di appassionati che non si tira mai indietro quando c’è da fare e mettere a posto ciò che le intemperie e il sole mettono a dura prova sulla loro montagna del cuore.
Nulla è stato lasciato al caso.
Nelle scorse settimane è stato progettato tutto: dalla lista della spesa dei materiali necessari al lavoro di restauro, fino alla tabella di marcia che ha scandito il ritmo dei lavori.
I muli, che hanno scritto nel tempo la storia di queste montagne, hanno trasportato cemento, tavole, chiodi, vernice, spazzole e strumenti da lavoro, esattamente come accaduto per la posa della croce e per gli interventi a seguire.
Si è approfittato anche di questa occasione per lasciare vario materiale a Capanna di Sevice, unico rifugio presente nel massiccio di Monte Velino e grande riferimento per gli escursionisti.
“L’intervento era previsto per il 9 giugno, ma a causa delle condizioni climatiche poco invitanti è stato posticipato” – precisa Di Mario. “Sono stati due giorni pieni di sudore e soddisfazione: è impagabile vedere che tutto sia a posto”.
Ora, anche suonare la campanella posta sulla croce regalerà un’emozione diversa a chi, in questo lavoro, ci ha messo gambe, braccia e cuore, ma anche a tutti quei viandanti che si “nutrono” dell’energia che una vetta così bella sa trasmettere.

croce monte velino
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