L’AQUILA – Le motivazioni delle dimissioni dell’avvocato Sara Cecala, che ha lasciato il cda ADSU: “Totale divergenza tra la mia visione della mission aziendale e quella della presidente Eliana Morgante. Situazione di oggettiva incompatibilità aggravata dalla direzione di Paola Di Salvatore”.
Solo poche righe dall’ADSU, ieri sera, per annunciare le dimissioni dell’avvocato Sara Cecala dal consiglio di amministrazione. Niente dichiarazioni nemmeno dalla diretta interessata, ma la lettera di dimissioni protocollata in Regione e presso la presidenza ADSU non lascia grossi dubbi, rispetto a una scelta “maturata da tempo, avendo constatato l’impossibilità di svolgere con serenità il mio ruolo istituzionale, a causa di una totale divergenza tra la mia visione della mission dell’Azienda e quella della presidente Eliana Morgante e del vicepresidente Antonio Pensa“. Ma non solo, nella lettera di dimissioni si parla anche di una “oggettiva incompatibilità, anche ambientale” che “si è ultimamente aggravata nel momento in cui la direzione dell’Ente è stata affidata alla dott.ssa Paola Di Salvatore, la quale – a mio parere – ha mostrato di non essere in grado di esercitare la sua funzione mantenendo la doverosa equidistanza dalle varie parti politiche di cui l’organo consiliare è necessaria espressione”.
Parole dure, che la consigliera dimissionaria circostanzia sottolineando diversi episodi, a partire dalla “reiterata inosservanza da parte della neo direttrice, nella sua veste di segretario verbalizzante delle riunioni del cda, del Regolamento ADSU, nella specie dell’art. 3″. Inoltre, “in più occasioni la Di Salvatore non ha inteso dare corso alla rilettura di un redigendo verbale, da me avanzata al fine di verificare l’esatta rispondenza”. In un’altra occasione “ho dovuto provvedere a integrare i verbali mediante formale deposito delle mie dichiarazioni, non avendo la direttrice dato riscontro alla richiesta di trascrizione delle mie istanze”. Analoghe situazioni anche nei rapporti con il revisore legale, il dottor Ivano Migliozzi, e la consigliera Martina Fusari“.
Infine, la consigliera dimissionaria fa riferimento anche all’affidamento per la comunicazione a una società esterna all’azienda, di cui l’avvocato Cecala aveva chiesto “di provvedere alle verifiche ai fini del corretto adempimento delle obbligazioni di cui al relativo contratto e di conoscere le risultanze all’esito dei controlli”: “Ad oggi né la direttrice, né la presidente hanno inteso provvedere”.
Da qui la decisione di rinunciare all’incarico nel cda ADSU.
