Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti chiedono al Ministro della Giustizia un impegno per il superamento della condizione di continua emergenza e precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nell’appalto. Lavoratori invisibili, ma che con passione, competenza e professionalità svolgono un servizio fondamentale per il funzionamento del Sistema Giudiziario nazionale. Di fronte alla mancanza di risposte e al grave silenzio del Ministro sul futuro dei dipendenti di CICLAT, Nuovi Orizzonti, Ricina e Verbatim – le società che attualmente gestiscono il servizio di documentazione degli atti processuali – le Organizzazioni Sindacali, rappresentando la delusione delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno dato il via alla mobilitazione e restano in attesa della convocazione al Ministero del lavoro che, secondo le normative, dovrà avvenire entro 7 giorni dall’invio della procedura. Mai più invisibili!
Tribunali, Nordio non risponde: fonici, trascrittori e stenotipisti in stato di agitazione
30 giugno 2023 | 15:50

La protesta indetta dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti: stato di agitazione tra fonici, trascrittori e stenotipisti.
Nessuna risposta dal Ministero della Giustizia all’indirizzo di fonici, trascrittori e stenotipisti. Scatta lo stato di agitazione degli addetti ai servizi di documentazione degli atti processuali.
La protesta indetta dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti: stato di agitazione tra fonici, trascrittori e stenotipisti.
Dopo le due richieste di incontro inviate al Ministro Nordio, che non hanno avuto alcun riscontro, la sigle sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto al dicastero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali.
È da tempo ormai che le Organizzazioni sindacali chiedono al Ministero di chiarire il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto nel sistema giudiziario, in particolare in relazione ad alcuni provvedimenti legati alla riforma Cartabia e all’applicazione del Pnrr, che hanno destato preoccupazione sul futuro dell’appalto e il mantenimento dei livelli occupazionali.
A creare allarme, all’inizio dell’anno, erano state le notizie su percorsi formativi per mansioni analoghe a quelle svolte dagli addetti in appalto, destinati però a operatori data entry assunti direttamente dal Ministero della Giustizia. Una prospettiva che aggraverebbe la condizione di precarietà e perenne emergenza vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’appalto.