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Tutti i Santi giorni, 2 luglio: oggi è San Bernardino Realino

La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 2 luglio: San Bernardino Realino.

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 2 luglio: San Bernardino Realino.

Il 2 luglio si commemora San Bernardino Realino. San Bernardino Realino nacque a Carpi il 1º dicembre del 1530, primogenito di Francesco, cavallerizzo maggiore delle principali corti dell’Italia settentrionale e di donna Elisabetta Bellentani. Studiò all’Accademia modenese, uno dei più illustri centri culturali d’Italia, attirato dalla letteratura classica; successivamente a Bologna filosofia, poi ancora medicina; infine, all’età di 26 anni, si laureò in diritto civile e canonico. Sotto la protezione del cardinale Cristoforo Madruzzo, si cui il padre fu stretto collaboratore, il dotto Bernardino si avviò alla carriera dei “pubblici uffici”, facendo dapprima il podestà a Felizzano Monferrato, ad Alessandria come “avvocato fiscale”. Dopo altri incarichi in Piemonte, passò al servizio del governo vicereale in Napoli, per il marchese di Pescara e del Vasto, Ferdinando Francesco d’Avalos. Tuttavia in città la sua vita pubblica si interruppe: San Bernardino Realino iniziò a frequentare i Gesuiti e decise di unirsi a loro, accolto nel 1564 da Alonso Salmeron, uno degli iniziatori della Compagnia di Gesù insieme a Ignazio di Loyola. Dopo tre anni, il Santo venne ordinato sacerdote e divenne maestro dei novizi dell’Ordine. Trasferitosi a Lecce, fondò un collegio e continuò a dedicarsi al popolo, senza esclusione di condizione sociale, mostrandosi sempre paziente e risolutivo in situazioni complesse, tanto che già in vita gli vennero attribuiti numerosi miracoli.

Nel 1567 Bernardino è ordinato sacerdote e diventa il maestro dei novizi gesuiti. Sette anni dopo, a Lecce, crea un collegio al quale si dedicherà fino alla morte. Ma insieme si dedica alla gente di Lecce, ricchi e poveri, istruiti e ignoranti, tutti sbalorditi per la sua irriducibile pazienza nell’occuparsi di situazioni, necessità, miserie, a cui s’ingegna di provvedere con un dinamismo che ha del prodigioso: tant’è che gli si attribuiscono vari miracoli già da vivo. Nell’estate del 1616 si ammalò gravemente. La municipalità allora gli chiese di voler essere il protettore della città; il moribondo acconsentì e si spense serenamente. Bernardino Realino fu beatificato da Papa Leone XIII il 27 settembre del 1895 e canonizzato da Papa Pio XII il 22 giugno del 1947. Le sue reliquie sono oggi venerate a Lecce nella chiesa del Gesù.
Nell’arte, San Bernardino Realino è raffigurato con l’abito gesuitico, accompagnato dall’immagine di Gesù Bambino per cui ebbe una profonda devozione.

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