Saldi estivi 2023: si parte in Abruzzo, ma occhio alle truffe!

4 luglio 2023 | 07:58
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Saldi estivi 2023: si parte in Abruzzo, ma occhio alle truffe!

Saldi estivi: si comincia il 6 luglio in Abruzzo! Perchè non conviene comperare merce con ribassi troppo alti? Attenzione alle truffe per uno ‘shopping’ terapeutico e in sicurezza.

Arrivano i tanto attesi saldi estivi: è questo il momento migliore per rinnovare, acquistare capi freschi, colorati e leggeri per l’estate, approfittando delle occasioni. In Abruzzo i ribassi partiranno ufficialmente il 6 luglio e andranno avanti per 60 giorni. Alcuni negozi però, già in questi giorni hanno anticipato una scoutistica speciale riservata ai clienti più affezionati.

Per la prima volta la stagione dei saldi estivi non si aprirà nel primo sabato del mese. La nuova data – ha spiegato l’Agi – è stata posticipata dalla conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 22 marzo scorso. In media gli sconti andranno avanti 6 settimane, nel caso dell’Abruzzo quindi, fino al 2 settembre.

Saldi anticipati in Abruzzo

Già il 1 luglio, ricorda l’associazione dei consumatori Codacons, sono entrate in vigore le nuove misure sui saldi estivi e invernali, previste dal decreto legislativo, approvato lo scorso 7 marzo, che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161. Le nuove disposizioni hanno modificato la normativa sugli sconti, imponendo regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite presso i siti di e-commerce, prevedendo inoltre sanzioni più pesanti in caso di pratiche commerciali scorrette.

Questo perchè, purtroppo, sia nei negozi fisici che negli e-commerce è facile incappare in “sconti farlocchi” praticati dai commercianti: la pratica più frequente è quella di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi. Con l’entrata in vigore delle nuove regole non sarà più attuabile: la nuova normativa prevede infatti l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti. Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi. I commercianti che non si atterranno a questa nuova regola, vanno incontro a una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro. Una misura che adesso, grazie al nuovo decreto legislativo, si applicherà non solo ai negozi fisici, ma anche alle vendite sul web e alle piattaforme di e-commerce, garantendo così maggiore trasparenza ai consumatori.

Saldi estivi: alcune regole e consigli per gli acquisti

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio infine segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.

I love shopping con i saldi: occhio alle truffe

Controllare i prezzi prima dei saldi – Ogni shopaholic dovrebbe fare un giro perlustrativo qualche giorno prima dei saldi, per sincerarsi dei prezzi dei capi o delle scarpe “in wish list” per poter verificare poi lo sconto effettivo.

In tanti negozi coprono il prezzo pieno con un’etichetta adesiva e alla fine la percentuale di sconto è “farlocca” o comunque irrisoria. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Evitare di acquistare in negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale di sconto applicato. Controllare con attenzione che fra la merce in saldo non ce ne sia anche di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dai capi della nuova collezione.

Conservare lo scontrino – I capi in saldi si possono cambiare; i negozi sono obbligati a farlo specie ne caso di un capo o di una calzatura difettose.

I capi in saldo devono essere di fine stagione, ovvero le rimanenze invendute della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Uno dei consigli frequenti è quello di non acquistare nei negozi che per esempio avevano gli scaffali vuoti prima dei saldi. Non fidarsi degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non della stagione corrente.

Affidarsi a negozi di fiducia – Comprare in negozi che già si conoscono è sempre la scelta migliore. In alternativa, acquistare merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.