Sos imprese in Abruzzo, perse oltre 600 aziende tra agricoltura e commercio
4 luglio 2023 | 11:55

Un primo trimestre del 2023 nerissimo per le imprese in Abruzzo, che registrano un decremento triplo rispetto al dato nazionale. L’agricoltura il settore che incontra le maggiori difficoltà
Flessioni per le imprese in Abruzzo, in particolare nel settore agricolo e commerciale. Meno 337 imprese agricole nel primo trimestre del 2023, i risultati peggiori a Chieti. La ristorazione perde 81 imprese. La regione, dati alla mano, si posiziona al quintultimo posto nella graduatoria italiana.
Imprese, nel I trimestre 2023 le iscrizioni sono state 2.284 e le cessazioni 2.811, per cui le imprese hanno subito un decremento di 527 unità. La flessione percentuale è stata dello 0,36%, è il triplo del decremento nazionale che è stato dello 0,12%, posiziona l’Abruzzo al quintultimo posto della graduatoria nazionale ed è il risultato peggiore degli ultimi 3 anni, sia in valori assoluti che in quelli percentuali.
I decrementi più alti sono stati registrati a Chieti (‐200) e a Teramo (‐122), più tenui quelli di Pescara (‐97) e dell’Aquila (‐108). Le attività economiche con le flessioni più alte si sono registrate: in agricoltura con 337 imprese in meno con i risultati peggiori a Chieti (‐154); nel commercio con ‐291 imprese; nelle industrie manifatturiere con ‐94 imprese; nella ristorazione con 81 imprese in meno. Gli incrementi più alti, invece, si sono verificati: nelle attività immobiliari con +41 unità; nelle attività scientifiche e tecniche con +39 unità. Si sottolinea che nelle attività di alloggio il numero di imprese attive rappresentano l’1% del totale pari a quello nazionale e ciò evidenzia che l’Abruzzo presenta una struttura ricettiva non adeguata ad una regione che punta allo sviluppo del turismo balneare per la presenza di un attraente litorale, del turismo montano per la presenza di montagne tra le più alte dell’Appennino e del turismo religioso per avere un patrimonio di riferimenti religiosi tra i più interessati d’Italia. Da tenere presente che nel Trentino Alto Adige, nelle attività di alloggio, le imprese attive rappresentano il 6% del totale.
I decrementi più alti sono stati registrati a Chieti (‐200) e a Teramo (‐122), più tenui quelli di Pescara (‐97) e dell’Aquila (‐108). Le attività economiche con le flessioni più alte si sono registrate: in agricoltura con 337 imprese in meno con i risultati peggiori a Chieti (‐154); nel commercio con ‐291 imprese; nelle industrie manifatturiere con ‐94 imprese; nella ristorazione con 81 imprese in meno. Gli incrementi più alti, invece, si sono verificati: nelle attività immobiliari con +41 unità; nelle attività scientifiche e tecniche con +39 unità. Si sottolinea che nelle attività di alloggio il numero di imprese attive rappresentano l’1% del totale pari a quello nazionale e ciò evidenzia che l’Abruzzo presenta una struttura ricettiva non adeguata ad una regione che punta allo sviluppo del turismo balneare per la presenza di un attraente litorale, del turismo montano per la presenza di montagne tra le più alte dell’Appennino e del turismo religioso per avere un patrimonio di riferimenti religiosi tra i più interessati d’Italia. Da tenere presente che nel Trentino Alto Adige, nelle attività di alloggio, le imprese attive rappresentano il 6% del totale.
La fine dell’emergenza Covid e quindi degli effetti dei provvedimenti collegati, la ripresa dell’obbligo di restituzione dei finanziamenti garantiti dallo Stato, gli incrementi dei prezzi e un incremento del rischio di insolvenza e probabili nuove chiusure di attività sono le cause del cattivo andamento della dinamica delle imprese. Per questo, le imprese hanno bisogno, a breve, di azioni straordinarie che diano certezze e respiro, mentre nel medio e nel lungo periodo hanno bisogno di un impegno a mettere in atto provvedimenti destinati a migliorare la loro competitività.
Nel I trimestre 2023 le iscrizioni sono state 2.284 e le cessazioni 2.811, per cui le imprese hanno subito un decremento di 527 unità.
Il decremento percentuale delle imprese è stato dello 0,36%, è il triplo del decremento nazionale che è stato dello 0,12% e posiziona l’Abruzzo al quintultimo posto della graduatoria nazionale.
VARIAZIONI DELLE IMPRESE NEL I TRIMESTRE DEGLI ULTIMI 3 ANNI
La flessione di 527 unità segna un risultato peggiore degli ultimi 3 anni sia in valori assoluti che in quelli percentuali.
LE IMPRESE NELLE PROVINCE ABRUZZESI NEL I TRIMESTRE 2023
I decrementi più alti sono stati registrati a Chieti (‐200) e a Teramo (‐122), più tenui quelli di Pescara (‐97) e dell’Aquila (‐108).
Le flessioni percentuali sono tutte superiori a quella nazionale (‐0,12%). La flessione più alta è stata registrata a Chieti con ‐0,45%.
LE VARIAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE DELLE IMPRESE PER ATTIVITÀ ECONOMICHE
Le attività economiche con le flessioni più alte si sono registrate: in agricoltura con 337 imprese in meno con i risultati peggiori a Chieti (‐154); nel commercio con ‐291 imprese; nelle industrie manifatturiere con ‐94 imprese con un decremento percentuale doppio rispetto a quello nazionale; nella ristorazione con 81 imprese in meno. Gli incrementi più alti si sono verificati: nelle attività immobiliari con +41 unità; nelle attività scientifiche e tecniche con +39 unità.