Bio italiano, il suolo coltivato cresce, i consumi no: in Abruzzo raddoppia la media delle superfici coltivate

5 luglio 2023 | 17:47
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Bio italiano, il suolo coltivato cresce, i consumi no: in Abruzzo raddoppia la media delle superfici coltivate

Il Bio italiano è arrivato a quota 19% delle superfici coltivate, ma i consumi non tengono il passo. A L’Aquila la presentazione in anteprima del rapporto Ismea, con l’intervento del Ministro Lollobrigida

Presentato a L’Aquila il Rapporto “Bio in cifre”, curato da Ismea e Cinema di Bari. Il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Lollobrigida in videocollegamento: l’Abruzzo raddoppia la superficie coltivata. A livello nazionale, però, i consumi crescono al rallentatore.

Il Bio italiano è arrivato a quota 19% delle superfici coltivate, superando i 2,3 milioni di ettari e avvicinandosi così sempre più al target comunitario del 25%, con una crescita nel 2022 del 7,5% pari a quasi il doppio del tasso di incremento registrato nel 2021. Ma i consumi non tengono il passo: in questo senso, segnali più incoraggianti nelle scelte arrivano invece dalla prima indagine campionaria condotta presso i pubblici esercizi, con oltre il 50% dei bar italiani e quasi il 70% dei ristoranti che hanno dichiarato di aver proposto o impiegato nelle loro preparazioni culinarie cibi, bevande e materie prime biologiche nel corso del 2022.
È quanto emerso dai lavori all’Aquila del convegno nazionale ‘Appuntamento con il bio’, promosso da Ismea. Nel corso dell’evento è stato presentato in anteprima il Rapporto ‘Bio in cifre’, curato da Ismea e Ciheam di Bari, alla presenza delle autorità del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, della Regione Abruzzo, del Comune dell’Aquila e delle Associazioni e Organizzazioni professionali di settore.
La superficie certificata biologica in Abruzzo è pari, nel 2022, a 61.332 ha, conun’incidenza più che raddoppiata negli ultimi 12 anni e ormaiprossima al 15%. È la fotografia delle coltivazioni biologiche nella Regione Abruzzo emersa nel corso dei lavori di oggi.

Come testimoniano gli ultimi dati del Rapporto ‘Bio in cifre’, il biologico italiano è ormai lanciato verso il target del 25% di superfici investite a bio, previsto dalla Strategia Farm to Fork al 2030, con già sei regioni che hanno oltrepassato questo traguardo: Toscana, Marche, Lazio, Basilicata, Calabria e
Sicilia. In parallelo il numero degli operatori (produttori, trasformatori e importatori) prosegue la sua crescita a un ritmo piuttosto sostenuto, confermando l’Italia al primo posto in Europa per numero di aziende agricole biologiche certificate e sui gradini del podio anche per estensione della Sau biologica.
Il 2022 restituisce l’immagine di un settore in fermento, al centro delle politiche nazionali e comunitarie e degli investimenti degli operatori, ma con i consumi che stentano a recuperare slancio. “La spesa domestica, seppur in ripresa su undeludente 2021 – spiegano dall’Ismea – non soddisfa appieno le
aspettative, crescendo a un ritmo inferiore all’agroalimentarecomplessivo e al tasso di ricchezza”. 

L’atteso Piano nazionale per la produzione biologica che guiderà il settore verso gli obiettivi di sviluppo richiesti dalla strategia europea Farm to Fork e
ribaditi nella legge nazionale del 9 marzo 2022, è ormai ai blocchi di partenza, ha infatti concluso l’iter di ascolto delle parti coinvolte.
Il settore – spiegano dall’Ismea – potrà contare su uno strumento programmatico che punta a potenziareulteriormente l’offerta e migliorare il posizionamento, facendoleva sull’innovazione, la digitalizzazione, l’aggregazione, lasemplificazione amministrativa e la promozione”.
Sono stati molti gli interventi ed i contributi tecnici che si sono susseguiti durante l’intensa mattinata di lavori, che ha visto i saluti introduttivi di Emanuele Imprudente, vice presidente con delega all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Fabrizio Taranta, assessore all’Ambiente, Agricoltura e
Territorio del comune dell’Aquila e le conclusioni affidate a Livio Proietti, neo commissario straordinario di Ismea, al Sottosegretario di Stato al Masaf Luigi D’Eramo.

Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, è intervenuto da remoto.
L’illustrazione dei dati principali del Rapporto Bio in cifre è stata curata da Fabio Del Bravo, responsabile della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea, mentre Antonio Zinni, del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo ha presentato le opportunità del ‘Complemento di Sviluppo rurale Abruzzo’ per lo sviluppo del settore biologico e Pietro Gasparri – Dirigente Ufficio PQAI1 del Masaf, ha esposto gli interventi del Piano d’Azione Nazionale per il biologico. A seguire si è tenuta la tavola rotonda, moderata da Ermanno Comegna, a cui sono intervenuti Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, Nicoletta Maffini, Presidente Assobio, Giuseppe Romano, Presidente AIAB, Francesco Torriani, Coordinatore settore biologico Alleanza Cooperative Agroalimentari Italiane, Giuseppe De Noia, Presidente Cia -Anabio, Maria Letizia Gardoni,
Presidente Coldiretti-Bio ed Erminio Pensa, Presidente di Giovani Confagricoltura Aquila.

“I dati della crescita del biologico per la nostra regione sono confortanti, l’obiettivo è proseguire su questa strada per arrivare il prima possibile al
target europeo del 25% di terreno, rispetto agli attuali 15%”.
Così il vice presidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, intervenendo nel convegno nazionale.
La maggior quota di biologico in Abruzzo riguarda il settorevitivinicolo e poi quello dell’olio: uno degli obiettivi è quellodi potenziare il biologico nel settore zootecnico, per garantirela massima qualità delle carni e dei altri prodotti – ha continuato Imprudente -. Non è un caso che abbiamo messo adisposizione delle imprese 50 milioni con il nuovo programma disviluppo rurale, il 40% in più rispetto alle precedentiprogrammazioni. Nella consapevolezza che la qualità del cibo ela sostenibilità delle produzioni è aspetto centrale delprogetto multidisciplinare ‘Abruzzo regione del Benessere’ epotrà determinare ricadute in termini di conquista di mercaticompetitività delle nostre imprese e creazioni di posti dilavoro”.

“Il biologico è un elemento portante della strategia che vede la sostenibilità ambientaleviaggiare in parallelo con una strategia di sostenibilitàproduttiva e che tenga conto della necessità di mantenerel’equilibrio sociale”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto in videocollegamento ai lavori del convegno nazionale ‘Appuntamento con il bio’
“Nel tempo – ha spiegato Lollobrigida – abbiamo verificato inItalia un’attenzione crescente per il comparto del biologico.Dobbiamo continuare a sostenerlo sia in termini economici sia intermini culturali, valorizzando il legame tra il territorio,cibo e salute, attraverso un modello che dia attenzione allavoro e che persegua sempre l’elemento della qualità. Quellastessa qualità che è messa in discussione da sistemi di
etichettatura ideologici e non informativi. Si pensi – ha aggiunto il ministro – che per il Nutriscore un prodottobiologico viene valutato allo stesso modo di un altro iperprocessato. Il nostro compito quindi è quello di incentivare dauna parte questo comparto e dall’altra proteggerci da meccanismi
fuorvianti“.

“Aumenta il numero degli operatori, che avranno nel Piano nazionale per la produzionebiologica uno strumento importante per supportare lo sviluppo
del settore. Positivo l’interesse dimostrato nel canaleHo.re.ca., in particolare le prospettive nel mondo dellaristorazione, l’obiettivo nei prossimi mesi sarà un rilancio deiconsumi domestici“. Così il sottosegretario all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e Foreste, Luigi D’Eramo, intervenendo all’Aquila al convegno nazionale ‘Appuntamento con il bio’. “Aver presentato il rapporto a L’Aquila – ha spiegato ancora – ha offerto l’occasione per evidenziare ilcontributo che il biologico può offrire anche allo svilupposostenibile delle aree interne. I numeri parlano di una forte
crescita del biologico anche in Abruzzo, dove sono raddoppiatigli operatori e le aziende agricole. Questo è molto importanteper una regione come la nostra che si propone come regione verded’Europa.Un connubio vincente tra il bio e la qualità deiprodotti agricoli, con il rispetto della natura, con il
potenziamento del turismo, con la valorizzazione delle nostrebellezze artistiche e architettoniche”.