Da un percorso del Servizio Civile con la Pro Loco di Scoppito, due volontarie danno vita ad una raccolta di ricette culinarie, tradizioni popolari e curiosità sulla comunità scoppitana. Il titolo è: “Scoppito, tra cucina e tradizioni. Un viaggio alla riscoperta di cibo, usi e costumi”.
“La cultura del cibo in Abruzzo: tra storia e tradizione” è il nome del progetto presentato dal Servizio Civile in collaborazione con la Pro Loco di Scoppito a cui le due volontarie per un anno hanno preso parte. Federica Pace e Stefania Spaziani come conclusione del loro percorso hanno realizzato una raccolta attingendo direttamente dal territorio scoppitano e dalla comunità per documentare storie e tradizioni locali.
Il progetto dapprima ha coinvolto le due volontarie nella raccolta di ricette culinarie, tradizioni popolari e memorie antiche, in seguito si sono occupate della digitalizzazione del materiale per poi chiudere il lavoro con la pubblicazione del manualetto. Il progetto del Servizio Civile e della Pro Loco di Scoppito si pone come missione il massimo coinvolgimento dei partecipanti nell’ottica di una sempre maggiore cittadinanza attiva: essere e sentirsi parte attiva di un territorio e di una comunità. In particolare questo progetto, si legge nel bando:“vuole consolidare nella popolazione e, soprattutto, nelle generazioni più giovani, la conoscenza della tradizione culinaria locale e rafforzare nei componenti delle comunità quel senso di appartenenza, d’identità e di orgoglio rispetto alla propria terra”.
Il periodo in cui questo progetto è stato realizzato a Scoppito non è stato dei più semplici, poiché la pandemia era ancora troppo presente e la paura, certo, non mancava. Fare quindi una ricerca sociale da osservatori partecipanti non è stato affatto facile.
Federica e Stefania raccontano al Capoluogo.it: “Noi volevamo testimonianze dirette, avevamo bisogno di sentire le persone anziane, di vederle all’opera con le mani in pasta. Certamente non volevamo mettere a repentaglio la salute di nessuno ed è per questo che, nella maggior parte dei casi, ci siamo avvalse della tecnologia e con la partecipazione dei più giovani siamo riuscite ad intervistare queste persone anziane e abbiamo avuto anche l’opportunità di vederle all’opera, nella preparazione delle loro antiche ricette”.
“Ci sembrava di essere lì con loro, a sorseggiare un caffè bollente di fianco alla stufa economica che, non solo, permetteva di tenerci al caldo, ma consentiva la cottura di quelle ricette che oggi rischiano di sparire, con tutta la fretta che si ha oggi. Noi invece abbiamo assaporato i singoli passaggi di queste preparazioni, abbiamo assistito in diretta anche a delle piccole imprecazioni quando il risultato non era esattamente quello desiderato. Abbiamo vissuto momenti di vita lenta, insomma, momenti che forse, anzi sicuramente, non torneranno più”.
“Siamo riuscite così a raccogliere diverso materiale, tra documenti, libri e vecchie foto. Abbiamo potuto riordinare il nostro lavoro, reso in forma digitale. Il nostro libricino raccoglie tradizioni locali, ricette antiche e curiosità popolari seguendo l’ordine cronologico dei mesi dell’anno. La pubblicazione cartacea è arrivata solo l’anno successivo, grazie alla nuova amministrazione della Proloco, con il presidente Fabrizio Pace, e grazie alla collaborazione del Comune di Scoppito. Per noi è stato motivo di orgoglio. Abbiamo provato una grande soddisfazione a tenere fra le mani un progetto nel quale abbiamo creduto fortemente. Dobbiamo ammettere che è stato un periodo particolarmente complesso, ma siamo soddisfatte di aver lasciato qualcosa di concreto al nostro territorio”.
