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Tutti i Santi giorni, 9 luglio: oggi è Sant’Eusanio

La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 9 luglio: Sant'Eusanio e la basilica di Forcona.

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 9 luglio: Sant’Eusanio e la basilica di Forcona.

Il 9 luglio si commemora Sant’Eusanio. Una passio leggendaria e molto recente che dipende e ricalca quella dei Santi Fiorenzo e Felice, narra che Eusanio era presbitero della città di Siponto, l’odierna Manfredonia. Ulteriori informazioni si possono ricavare da un brano della Historia della città di Chieti metropoli della provincie d’Abbruzzo, scritta nel 1657 dallo storico e giurista Girolamo Nicolino. Nel testo si narra che Eusanio compì un miracolo nella sua cittadina di origine, resuscitando un giovane di nome Diocleziano. A seguito dell’evento miracoloso i suoi concittadini gli offrirono la carica di vescovo della città, ma egli rifiutò, lasciando la città insieme con lo stesso Diocleziano, e altri due compagni, Teodoro e sua sorella Gratula, per recarsi in pellegrinaggio a Roma. Durante il viaggio attraversarono il territorio di Chieti: in un luogo chiamato Montecchio, l’odierna Sant’Eusanio del Sangro, il Santo compì un altro miracolo guarendo Teoconia, una donna cieca da dodici anni. Il cammino proseguì toccando Valva, Furci, Amiterno, Antrodoco e Rieti, dove compì numerosi prodigi. Di ritorno da Roma, si fermò nel territorio dell’attuale Sant’Eusanio Forconese, l’antica Aveia, dove svolse un fecondo apostolato, suscitando le ire del signore locale. Prisco, regolo del paese al tempo di Massimiano, lo fece incarcerare e sottoporre a tortura, fino a provocarne la morte. Spirato il 9 luglio Sant’Eusanio fu sepolto nella chiesa di Santa Maria delle Monache, in località Quinque Vallae. Nonostante il racconto agiografico sia scarsamente attendibile, dimostra come il culto tributato al Santo fosse particolarmente diffuso in Abruzzo e Lazio, partendo dalla cittadina che prese il suo nome e che ne custodiva il sepolcro. Il più antico documento che attesta l’esistenza della venerazione per Eusanio è un decreto dell’imperatore Lotario della metà del IX secolo con cui si conferma al monastero di Farfa il possesso dei beni della badia di Sant’Eusanio. Dagli elenchi delle decime per i secoli XIII e XIV risulta che erano dedicate chiese al Santo a Caramanico, Popoli, Montesecco, Corvara, in altri piccoli centri abruzzesi e laziali e in Sanctum Eusanium, allora nome del paese: la presenza di luoghi dedicati al martire lungo i tratturi farebbe ipotizzare una diffusione del culto a opera dei pastori nel corso della transumanza.

L’attuale basilica di Sant’Eusanio a Forcona è il risultato di ricostruzioni e rimaneggiamenti intervenuti nel corso dei secoli in seguito ai frequenti terremoti che colpirono la zona. Dell’impianto originario dell’VIII-IX secolo rimangono solo pochi reperti, poiché la chiesa fu totalmente ricostruita nel 1198 in stile romanico a tre navate, con una cripta divisa in sette navatelle con archi a crociera sostenuti da colonnine, una diversa dall’altra, sormontati da capitelli, alcuni in stile corinzio, altri con fregi geometrici o fitomorfi. Nella cripta si trovava l’antico altare dove per molti secoli venne conservato il corpo di Sant’Eusanio, riportato alla luce il 12 maggio del 1748 dal vescovo dell’Aquila Giuseppe Coppola. Dopo il terremoto del 1461, la basilica fu in parte ristrutturata mantenendo la decorazione originaria; con la ricostruzione successiva al sisma del 1703, l’interno venne arricchito di stucchi e sovrastrutture barocche che obliterarono le colonne e gli affreschi realizzati nel corso dei secoli. Nel 1971 l’allora Soprintendente ai monumenti Moretti promosse lavori per liberare le strutture medievali dagli arredi barocchi, e venne così fuori l’interno nelle sue prime forme romaniche, tra cui porzioni di affreschi quattro-cinquecenteschi. Degno di nota è il dipinto murario della Crocifissione e Santi, nella nicchia ad ogiva sulla sinistra dell’ingresso, in cui è facilmente individuabile la figura di Sant’Eusanio, rappresentato con la veste tipica dei diaconi protomartiri e l’attributo della “coratella”; la tradizione locale interpreta le altre due figure, una Santa che regge una torre e Santa Caterina d’Alessandria, come le sorelle del Santo.
Nell’iconografia Eusanio è raffigurato con il cuore e gli altri visceri in mano: non si sa da dove sia stato preso questo attributo, poiché nella passio non se ne fa alcun riferimento. La più antica di tali raffigurazioni si trova sul portale della chiesa di Sant’Eusanio Forconese: qui, tra motivi geometrico-floreali negli stipiti a cassettoncini di gusto rinascimentale, sull’architrave è un bassorilievo raffigurante il Santo con la corata in mano e rami di acanto intrecciati nell’archivolto, sopra il quale spuntano due teste di toro.
In copertina, l’affresco con Sant’Eusanio e storie della sua vita, opera di Francesco da Montereale, già nella chiesa di San Francesco all’Aquila, demolita nel 1876. L’opera, distaccata, è conservata nel Museo Nazionale d’Abruzzo ed è datata al 1516.

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