Oscar Green 2023, L’Aquila vince con la birra di segale e mais nero

12 luglio 2023 | 09:33
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Oscar Green 2023, L’Aquila vince con la birra di segale e mais nero

Innovazione e tradizione agli Oscar Green 2023: nella categoria “Custodi d’Italia” vince la birra di segale e mais nero dell’azienda agricola Lalli Sara in collaborazione con quella di Luca Tarquini.

Innovazione e tradizione agli Oscar Green 2023: nella categoria “Custodi d’Italia” vince la birra di segale e mais nero dell’azienda agricola Lalli Sara in collaborazione con quella di Luca Tarquini.

“Solo per selezionare il mais neroci sono voluti 20 anni, ora che è arrivato questo riconoscimento non posso che essere felice, per me e per Sara Lalli, con cui ho collaborato per due anni per produrre una birra di qualità”. Così al microfono del Capoluogo.itLuca Tarquini, produttore dell’ormai noto “mais nero” che continua a mietere successi e riconoscimenti. L’ultimo in ordine di tempo agli Oscar Green 2023. Nella categoria “Custodi d’Italia”, infatti, è stata premiata la birra di segale e mais nero prodotta dall’azienda agricola Lalli Sara, proprio con il suo mais.

Mais nero, una scommessa lunga 20 anni: l’impresa di Luca Tarquini

Tra le altre innovazioni premiate, ci sono il giardini verticali brevettati e fai da te, la fattoria degli alpaca che ha ideato la “furry therapy”. Ma anche i vini affinati sulle cime più impervie e nevose del Gran Sasso portati a mano dagli alpinisti, la cooperativa che recupera ex detenuti con lavori di manutenzione del verde e il villaggio che tutela l’insetto più prezioso per il benessere ambientale: l’ape. È una agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico la protagonista dell’edizione abruzzese 2023 di Oscar Green, il concorso sull’innovazione promosso da Coldiretti Giovani Impresa che, nella selezione regionale, ha premiato 6 imprenditori per le idee e i progetti più innovativi. I risultati sono stati svelati oggi pomeriggio ad apertura della Notte degli Oscar Green a Pineto, nella Torre del Cerrano, alla presenza del presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio, del Direttore regionale Coldiretti Abruzzo Roberto Rampazzo (che ha moderato l’incontro), del delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Giuseppe Scorrano nonché dei presidenti delle Coldiretti provinciali di Teramo Emanuela Ripani, di Chieti Pier Carmine Tilli e  dell’Aquila Alfonso Raffaele, oltre naturalmente ai vertici del Parco Marino (ha portato i saluti il presidente Fabiano Aretusi), ai sindaci di Pineto Robert Verrocchio e di Silvi Andrea Scordella, al segretario generale della Camera di Commercio di Chieti Pescara Michele De Vita e al componente di giunta della Camera di commercio del Gran Sasso Daniele Erasmi.
Presente anche l’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente che si è soffermato sulla tutela dell’agroalimentare abruzzese  e sulla necessità di collegarle al settore turistico e di promozione territoriale, evidenziando le opportunità collegate al settore agricolo per i giovani.

“Mia nonna – aveva spiegato Luca Tarquini al Capoluogo.it parlando del mais nero – diceva che portava fortuna e che chi trovava il mais nero poteva baciare chiunque volesse. Io non sono superstizioso, ma questi racconti mi sono rimasti impressi nel cuore, così ho cominciato per caso a produrlo e poi ho deciso di farla diventare la mia vera attività”. Così Luca Tarquini dell’azienda agricola di Bazzano, “Dietro il monte”, ricorda l’avvio di quella “impresa” che lo ha portato a riscoprire il particolare mais nero. “Si tratta di un mais antichissimo, – spiega a IlCapoluogo.it – la sua presenza a L’Aquila si è attestata per millenni, ma poi è scomparso, perché si tratta di una tipologia che cede facilmente all’impollinazione da altri tipi di mais”.
Poi la scoperta: “Nel 1993 ho trovato casualmente una pannocchia con chicchi neri, appesa dietro una porta, messa lì probabilmente per quei vecchi racconti degli anziani e per lo stesso motivo ho dovuto penare non poco per farmela dare”. Da lì è iniziato un percorso durato quasi vent’anni: “Ho ripiantato tutti i semi, ne erano circa 200, ma il primo anno sono riuscito a ottenerne solo 15 piante con pannocchia nera. Ci sono voluti 19 anni per arrivare a una purezza del 98%“.

Il mais nero è servito quindi per la produzione della birra vincitrice, prodotta dall’azienda agricola di Sara Lalli che sempre al Capoluogo.it aveva presentato la Wolfsbrauerei del Birrificio del lupo, che ha fatto il proprio debutto ieri presso il ristorante Parkkeller di Collebrincioni del compagno Daniele D’Angelo.
“Abbiamo deciso di affiancare alle coltivazioni tradizionali di patate, frumento e foraggi anche l’orzo da malto” aveva spiegato D’Angelo. “Si tratta di un orzo di montagna che facciamo maltare e trasformiamo in birra nel nostro laboratorio di Collebrincioni, a 1200 metri, con l’acqua purissima di montagna. Per 3 anni abbiamo fatto corsi, partecipato a fiere, e dopo un anno di prove siamo arrivati alla produzione presentata ieri. Abbiamo scelto il nome in base al territorio e abbiamo voluto rendere protagonista il lupo, figura principe delle nostre montagne e dei nostri boschi. Il risultato è rappresentato da una birra aquilana, decisa“.

I vincitori.

BIRRA DI SEGALE E MAIS NERO – CATEGORIA CUSTODI D’ITALIA – SARA LALLI DELL’AZIENDA AGRICOLA LALLI SARA – COLLEBRINCIONE (L’AQUILA)
L’Oscar per la categoria Custodi di Italia è stato conferito a Sara Lalli, dell’omonima azienda agricola, per la birra agricola di segale e mais nero. Si tratta di un prodotto nato dalla collaborazione con un’altra azienda agricola aquilana (Luca Tarquini) e finalizzato alla riscoperta dei cereali antichi e al loro riutilizzo in bse ai diversi sapori e alle proprietà nutrizionali. Una curiosità: la sua azienda si trova a Collebrincione, località dell’Aquila ad un altitudine di circa 1200m slm, aspetto che le conferisce l’identità di un agricoltore custode in territorio svantaggiato.

CAMPI DI LIBERTA’ – CATEGORIA COLTIVIAMO SOLIDARIETA’ – LEDA DEL BORRELLO – MICHEA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE  ARL DI VASTO
La cooperativa sociale agricola Michea, presieduta da Leda Del Borrello, ha al suo interno soci, soci lavoratori e soci volontari e persegue una serie di attività a scopo didattico, sociale ed inclusivo collegate alla formazione in agricoltura. Lo scopo della cooperativa è il reinserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati. Tra questi, oltre a donne vittime di violenza e diversamente abili, un progetto particolarmente importante riguarda il recupero di ex detenuti e detenuti impiegati in lavori Socialmente utili. La coop ha assunto come soci lavoratore 2 detenuti che si occupa della manutenzione di giardini privati e comunali di vasto e san salvo. A loro si aggiungono i detenuti che nella cooperativa scontano la pena alternativa sempre come manutentori dell’orto.

IL GIARDINO VERTICALE FAI DA TE – CATEGORIA IMPRESA DIGITALE – FRANCESCO EGIZII – LA FELCE SOCIETA’ AGRICOLA SEMPLICE DI SAN GIOVANNI TEATINO
Il SISTEMA VIRIDIS® è un innovativo supporto componibile per il verde pensile – da noi brevettato – che permette di portare il verde su qualunque superficie e  in qualunque ambiente. E’ costituito da un sacco in tessuto resistente agli strappi, al vento, alle piogge, ai raggi solari e agli agenti ossidanti dello smog. E’ già completo di substrato concimato ed impianto di sub-irrigazione a goccia.
Tenuto da semplici tasselli, catene e reti di sostegno, facilmente reperibili presso il proprio rivenditore di fiducia, è facilmente applicabile, è completamente modulare e riutilizzabile. E’ la soluzione per verde verticale alla portata di installatore e consumatore. Le istruzioni vengono fornite attraverso un qr code con video dimostrativo del montaggio. A livello digitale, il supporto è completamente integrabile con qualunque soluzione di controllo colture (irrigazione, centraline, sensori umidità) reperibile sul mercato.

VINI AFFINATI SOTTO LA NEVE – CATEGORIA FARE FILIERA – AZIENDA AGRICOLA CIOTI CON ALPINISTA BRUNO CARPITELLA
Con la “transumanza” dei vini il giovane Vincenzo Cioti, insieme all’alpinista Bruno Carpitella, ha realizzato un progetto di affinamento di vini in condizione estreme. I vini d’altura prodotti dall’azienda Cioti, provenienti da un uvaggio di uve estinte, vengono affinati in apposite celle (simili a container metallici aperti) e vengono portate a mano da un gruppo di alpinisti nel periodo precedente alla prima nevicata in una zona selezionata e segreta del Gran Sasso, nel cuore del Parco Nazionale. Le bottiglie vengono posizionate ad oltre duemila metri e vengono ricoperte dalla neve per poi essere recuperate dopo il disgelo.  Il risultato è un prodotto enologico per palati raffinati, capace di evocare l’ambiente montano e le condizioni estreme in cui vengono affinati. Proprio come le greggi abruzzesi, vengono spostate dalla zona collinare a quella montana. Le bottiglie – che vengono prodotte in minime quantità anche a causa degli elevati costi di gestione, circa 400 esemplari ogni anno  –  sono molto ricercate per la loro unicità.

LA CITTA’ DEL MIELE – CATEGORIA: ENERGIE PER IL FUTURO E SOSTENIBILITA’ – ANDREA IACOVANELLI – APISTICA 2 I/Adi apicoltura DI TORNARECCIO
L’Oscar per la categoria Sostenibilità è andato ad Andrea Iacovanelli per il progetto CITTA DI MIELE che, in un gioco di parole che richiama il nome dell’azienda di famiglia, ha la finalità di divulgare la conoscenza dell’apicoltura, come essenza vitale da mantenere nel nostro pianeta. Si tratta di un vero e proprio villaggio, riconosciuto fattoria didattica, in cui i visitatori sono protagonisti di un’esperienza didattica diversa ed innovativa, personalizzandola e scegliendo tre le seguenti attività: vita in alveare, analisi sensoriale del miele, laboratori pratici-artistici, apiario del benessere, apiterapia, visita aziendale. Tra le novità del “apivillaggio” vanno citati l’apiario del benessere, struttura per beneficiare dei profumi dell’alveare e del ronzio delle api e l’apiterapia, trattamenti per il recupero del benessere, sia nell’ambito umano che veterinario, con i prodotti raccolti, trasformati e secreti dalle api.

LA FATTORIA DEGLI ALPACA – CATEGORIA CAMPAGNA AMICA – CRISTIANA LAURIOLA – AZIENDA AGRICOLA CRISTIANA LAURIOLA DI SERRAMONACESCA
L’oscar per la categoria Campagna amica è andato ad una giovane imprenditrice agricola, laureanda in lettere con una straordinaria passione per gli animali e per gli alpaca, camelidi pre-ruminanti originari del Sud-America (Perù) che si nutrono di fieno e pascolano liberi in campo. Nella sua fattoria ce ne sono cinque e vengono utilizzati per una pet teraphy basata indirizzata a chi vuole ritrovare un equilibrio con la natura. Al centro della sua attività c’è l’instaurazione del legame con gli animali attraverso il contatto corporeo, accarezzando il folto pelo di questi docili pelosetti. Attraverso la carezza e la cura degli alpaca, grandi e piccini riscoprono valori come “gentilezza” e rispetto, che i camelidi restituiscono con riconoscenza e simpatia. La sua è quindi una fattoria socializzante in cui ci sono anche maialini nani, conigli nani, asinelli e pecorelle. Gli animali hanno quindi il ruolo di “accompagnatori” in un percorso di rigenerazione emozionale degli ospiti che sono coinvolti in passeggiate a passo di alpaca e in attività con gli altri animali. Dopo aver tosato gli alpaca, la fibra viene portata in laboratori che trattano la materia grezza senza utilizzare prodotti chimici. Dopodiché viene fiata per fare maglioni, sciarpe, guanti.

mais nero dietro il monte luca tarquini