Attualita'

Reddito di cittadinanza, stop per i giovani che hanno lasciato la scuola

Niente reddito di cittadinanza ai giovani che non hanno assolto l'obbligo di istruzione. Cosa cambia e a chi spetta il sussidio.

Un’altra stretta al Reddito di cittadinanza: stop al sussidio per i giovani under 30 che non hanno assolto gli obblighi scolastici. L’Inps spiega che i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che fanno parte di famiglie con il Reddito di cittadinanza e che non hanno completato i 10 anni di istruzione obbligatoria e hanno quindi lasciato la scuola prima dei 16 anni, non avranno diritto alla quota del sussidio.

Si materializza così la stretta al reddito di cittadinanza. che il governo Meloni ha inserito nella legge di Bilancio, per efficientare così il sussidio ereditato dai passati esecutivi. A rendere noto il cambio di rotta è stata l’Inps con una circolare.

Per non perdere il diritto alla loro quota di sussidio i ragazzi che non hanno completato l’istruzione obbligatoria dovranno risultare impegnati in percorsi di politica attiva, di qualificazione o di riqualificazione. “In fase di presentazione della domanda – aggiunge l’Inps – dovranno essere indicati i soggetti del nucleo che, non avendo adempiuto all’obbligo di istruzione, non siano ancora iscritti o non frequentino un percorso di istruzione degli adulti di primo livello. Se emerge che uno o più beneficiari non hanno assolto tale obbligo, il beneficio, relativamente alla quota di costoro, non verrà erogato fintanto che l’obbligo non sarà rispettato”.

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La circolare si sofferma anche sui requisiti che deve rispettare l’offerta congrua di lavoro: da ora basta rifiutarne una per essere esclusi. “Il luogo di lavoro dell’offerta deve essere entro ottanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi pubblici”. L’offerta è ritenuta congrua se rispetta i principi di coerenza con le esperienze e le competenze maturate; distanza dalla residenza e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico; durata della disoccupazione; retribuzione superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in locazione. Il luogo di lavoro dell’offerta quindi deve essere entro ottanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici.

A maggio le famiglie che hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza sono state poco più di un milione. Le persone coinvolte più di due milioni. L’importo medio mensile per nucleo è stato pari a 568,43 euro, mentre la spesa complessiva si è attestata a quota 568 milioni. Il 14% in meno rispetto a gennaio.

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