Musica

Poggio Picenze in Blues, Mighty Mo Rodgers dà fuoco alle polveri

Venerdì 21 luglio Mighty Mo Rodgers al Poggio Picenze in Blues. La prima serata del grande evento internazionale di musica.

Venerdì 21 luglio Mighty Mo Rodgers al Poggio Picenze in Blues. La prima serata del grande evento internazionale di musica.

“Una formula studiata per accontentare tutti gli appassionati del blues” quella predisposta dal direttore artistico Francesco Cerasoli per il Poggio Picenze in Blues, che l’anno prossimo festeggerà i suoi primi 20 anni. Per la prima serata del 21 luglio presso l’auditorium in Piazza Salvatore Massonio, si comincia con le magiche note R&B di Mighty Mo Rodgers che scalderanno il pubblico pronto a giungere a Poggio Picenze. Ad aprire la serata dell’artista americano, un altro pezzo da novanta, Andrea Di Giuseppe, che delizierà gli appassionati di Delta blues. Special guest, Sax Gordon, sassofonista di Detroit nominato a più riprese agli Oscar del Blues.
“Dopo il blocco dovuto alla pandemia – spiega Cerasoli – questo è il secondo anno in cui siamo tornati ad organizzare un evento che senza le interruzioni per il terremoto prima e il Covid poi, avrebbe già contato 30 edizioni; l’anno prossimo festeggeremo comunque la ventesima. Per quanto riguarda l’edizione 2023, la mia direzione artistica è stata orientata ad accontentare tutti gli appassionati del genere. Si va dalle sonorità R&B del grande Mighty Mo Rodgers al New Orleans Blues di Andy J Forest, ospite della seconda serata, percorrendo quante più sfumature, con protagonisti i maggiori artisti blues della scena mondiale”.

E non è un modo di dire. Mighty Mo Rodgers, protagonista della serata del 21 luglio, è uno straordinario cantante e compositore che ha modellato le sue esperienze di vita in un’eccezionale, eclettica e immensamente profonda visione musicale sin dal suo debutto, Blues Is My Wailin’ Wall. Rodgers combina soul, vocalità rauche e ritmica ad un personalissimo stile. Blues Is My Wailin’ Wall ha già lasciato un segno indelebile negli ascoltatori, sia su disco che dal vivo con le sue esibizioni molto dinamiche e coinvolgenti. “Le mie canzoni riguardano la vita e la musica viene direttamente dal mio cuore e dalla mia anima.”
Ancora studente Rodgers si unisce alla sua prima band, un gruppo Blues/R&B chiamato The Rocketeers. Ed è proprio qui che inizia ad esplorare anche le sue abilità nel canto, oltre che al piano, esibendosi in un mix di cover R&B e brani propri inspirati da Ray Charles e Otis Redding, la band diviene il punto di riferimento delle feste scolastiche del sabato notte. Baratta i suoi libri scolastici con un biglietto di solo andata per Los Angeles dove ha l’opportunità di esibirsi con T-Bone Walker, Albert Collins, Bobby “Blue” Bland, Jimmy Reed, e molti altri, accompagnando, con il suo fedele organo, Brenton Wood nella hit del 1967 “Gimme Some Kind Of Sign.” Ma quello che lui ritiene uno dei suoi più importanti obiettivi è produrre un album per i suoi eroi del tempo, il leggendario armonicista folk/blues Sonny Terry, con il quale ha già collaborato e, l’altrettanto rinomato Brownie McGhee. Il risultato è l’acclamato Sonny & Brownie del 1973 che è una pietra miliare per Mighty. L’album vede la presenza di brani di John Mayall, Arlo Guthrie, John Hammond, Michael Franks e Sugarcane Harris e altri artisti e comprende anche tre composizioni originali. “Ci sono dei musicisti che hanno dimostrato attraverso la loro carriera che il blues è una riflessione soul dello spirito, l’eredità e il linguaggio dei neri americani” dice Rodgers “mi hanno dato l’ispirazione per scrivere con una prospettiva più personale, di reali esperienze di vita e delle verità di tutti i giorni.”

Ad aprire la serata, invece, Andrea Di Giuseppe, classe 1994, che già all’età di 5 anni inizia a suonare l’ armonica grazie a suo a padre, con cui condivide la stessa passione.  Nel 2016 inizia suonare a Roma con diversi gruppi della capitale tra cui i The Power Shakers con Marco Di Folco, i Super Motor Oil con Alex Orelli (chitarrista e cantante che ha collaborato con Junior Watson) con gli Hoodoo Doctors con Simone Scifoni(polistrumentista e fondatore della Bloos Records), Lino Muoio e Andrea Ricci. Suona spesso anche con artisti nazionali ed internazionali come Max Prandi, Angelo LedBelly Rossi, Paul Venturi, Max De Bernardi,Charlie Cruz. Partecipa a diversi album, tra cui nel 2019 “Root hog or die” degli Hodoo doctors, “Blood Sweat and Teaes”, uscito nel 2021 di Spookyman & the all nighters e “Vedi Napoli e poi Muoio” di Lino Muoio. Nel 2018 si inizia a dedicare come autodidatta anche alla chitarra, suonandola per le vie di Roma come Busker. Utilizza solo accordature aperte usando lo slide e ama il Blues delle origini. Come punti di riferimento ha i grandi: Mississippi Fred McDowell, Blind Willie Johnson,James Son Thomas Lightin’ Hopkins , RL Burnside , John Lee Hooker, Mississippi John Hurt. Nel suo repertorio potrete sentire le calde atmosfere che c’erano nei vecchi Juke Joint. Nel 2022 esce il suo primo disco da solista per la Bloos Records, “Bloos Session Vol.6” che pochi mesi dopo ha l’occasione di presentarlo al Mojo Station Blues Festival (aprendo a Paul Venturi & Simone Scifoni e The Caboose). Nello stesso anno partecipa al Liri Blues Festival con i Mandolin Blues di Lino Muoio e all’Auguusti Blus Festival in Estonia come solista accompagnato da Simone Scifoni e con Spookyman & the all Nighters. Luglio 2023 accompagna all’armonica l’artista Baba Sissoko & Mediterranean Blues al Novigrad Blues Fest.

E come se non bastasse, special guest della serata sarà Sax Gordon, sassofonista di riferimento della scena blues. Originario di Detroit, nominato a più riprese agli oscar del blues, Sax Gordon è oggi uno dei migliori sassofonisti sul mercato e un artista ricercatissimo, tanto è vero che non c’è quasi disco di blues uscito negli ultimi due decenni che non veda la sua partecipazione. Fra le sue molteplici collaborazioni: Luther “Guitar Junior” Johnson, Solomon Burke, Clarence “Gatemouth” Brown, Little Milton, Johnny Copeland, Herb Ellis, Charlie Musselwhite, Martha Reeves… Gordon ha anche avuto l’onore di aprire i concerti di B.B. King, Rolling Stones e Neville Brothers.

Insomma, una partenza “col botto” per l’edizione 2023 del Poggio Picenze in Blues, che come spiega il sindaco Antonello Gialloreto, “negli anni è cresciuto ed è sempre più apprezzato. Con i lavori del PNRR che hanno scadenze rigide abbiamo dovuto rivedere un po’ la viabilità, ma i tanti amici del Poggio Picenze in Blues capiranno. Anche il cambio di location dovuto ai lavori in centro è stato apprezzato già dall’anno scorso, quindi ci sono tutti i presupposti per un’altra bella edizione”.

Edizione che anche quest’anno può contare sulla direzione artistica di Francesco Cerasoli, un altro big del blues. Nato a L’Aquila, Cerasoli è un musicista già affermato sulla scena musicale da molti anni e ha avuto occasione di esibirsi in vari Festival Italiani e club internazionali come il Biscuit And Blues di San Francisco, insieme a leggende del Blues come Chris Cain (un altro protagonista delle serate introduttive), Bob Stroger, Carlos Johnson, Charles Mack, Kellie Rucker, Stan Skibby e molti altri. Durante la sua carriera musicale ha avuto modo di condividere il palco con altrettanti musicisti in Italia e all’estero come Eric Guitar Davis e James Wheeler al Rosa’s Lounge di Chicago, Sax Gordon, Joe Galullo, Vince Vallicelli, Pippo Guarnera, Luca Giordano, Guy King, Peaches Staten. Ha studiato chitarra Jazz con Fabio Zeppetella e Paolo Di Sabatino presso il Conservatorio di L’Aquila, partecipato a Master Class di armonia con Enrico Pieranunzi e collaborato a un Blues Summit con Chris Cain. Tutt’ ora è attivo con diverse band e vari progetti musicali con collaborazioni internazionali come Martin Burguez, Alamo Leal, Charles Mack, Gustavo Andrade. Cerasoli è anche insegnante di musica e liutaio. Molti suoi strumenti, infatti, oggi suonano tra le mani di importanti musicisti. Da questo background un festival blues ormai noto anche oltreoceano. “Quando vado negli USA per le mie collaborazioni – spiega infatti – quando dico che sono di Poggio Picenze la reazione è sempre più spesso ‘Yes, Poggio Picenze in Blues!'”.

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