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Toluene nell’acqua del Gran Sasso, è stato un falso allarme

L'AQUILA - Le conclusioni dell'inchiesta sulla presenza di Toluene nell'acqua del Gran Sasso: confermata l'ipotesi iniziale del falso allarme.

L’AQUILA – Le conclusioni dell’inchiesta sulla presenza di Toluene nell’acqua del Gran Sasso: confermata l’ipotesi iniziale del falso allarme.

Un sistema di sicurezza così sensibile da far scattare l’allarme Toluene senza un’effettiva significativa presenza nell’acquedotto. Si è chiusa così l’inchiesta aperta dalla Procura dell’Aquila a seguito dell’allarme scattato nel giugno 2023 che aveva portato all’ordinanza di sospensione dell’uso dell’acqua potabile nella parte est della città, fino a Santa Barbara e Pettino. Rilevata la possibile presenza della sostanza, si erano attivate tutte le procedure di sicurezza previste dalla GSA per questo tipo di emergenza, con il presidente Alessandro Piccinini aveva così ricostruito la vicenda al microfono del Capoluogo.it: “Insieme ad altri soggetti interessati, eravamo stati stati avvisati del fatto che Strada dei Parchi avrebbe dovuto effettuare dei lavori all’interno della galleria. Sapendo che interventi di questo tipo possono sempre creare problematiche sul nostro sistema idrico integrato, su suggerimento della Asl di Teramo sono state eseguite in piccola parte, per monitorare gli effetti. A seguito di queste lavorazioni, a scopo cautelativo, l’acqua è stata stoccata, evitando di metterla nella rete, per garantire prima l’analisi della stessa acqua”. Con l’arrivo delle prime analisi, era scattata anche l’ordinanza del sindaco Pierluigi Biondi, ma già dalle analisi successive il Toluene sembrava già “scomparso”. Da qui l’ipotesi iniziale di un “falso allarme”, poi confermata dalle indagini affidate dalla Procura ai Carabinieri forestali. Come riporta Il Messaggero, si sarebbe trattato di un macchinario che proprio per la sua efficacia aveva fatto scattare l’allarme. Idrocarburo subito isolato e trasferito in una vasca grazie alla buona prassi messa a punto dalla Gran Sasso Acqua Spa e che comunque stando alla valutazione degli esperti del settore, qualora fosse arrivata nelle case degli aquilani la sua concentrazione era così bassa da rientrare nei parametri della normalità.
Da qui l’archiviazione del fascicolo aperto contro ignoti.
Insomma, “tanto rumore per nulla”, per una vicenda che – oltre alle polemiche politiche – aveva generato momenti di apprensione, con lunghe file ai supermercati (con relative tensioni) per i tanti cittadini che si erano precipitati alla ricerca di acqua in bottiglia.

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