Alpini feriti in Kosovo, cambio al comando della missione: “Senza il 9° Reggimento, esito scontri più grave”

25 luglio 2023 | 09:34
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Alpini feriti in Kosovo, cambio al comando della missione: “Senza il 9° Reggimento, esito scontri più grave”

Avvicendamento al Regional Command West in Kosovo. Il colonnello Bozzi ricorda l’episodio in cui Alpini del 9° Reggimento dell’Aquila sono rimasti feriti negli scontri con manifestanti serbi: “Siamo riusciti ad allentare la tensione evitando nuovi scontri”.

Avvicendamento al Regional Command West in Kosovo. Il colonnello Bozzi ricorda l’episodio in cui Alpini del 9° Reggimento dell’Aquila sono rimasti feriti negli scontri con manifestanti serbi: “Siamo riusciti ad allentare la tensione evitando nuovi scontri”.

Tornano in patria i militari del 9° Reggimento Alpini L’Aquila, impegnati nella Kosovo Force (K-Force) NATO, per la quale comandavano il Regional Command West, interessato da avvicendamento al vertice, alla cui cerimonia parteciperà anche il generale Francesco Paolo Figliuolo. Era il 29 maggio scorso, quando 25 militari NATO, tra cui 4 abruzzesi del 9° rimasero feriti negli scontro con manifestanti serbi che bloccavano la strada a Zvecan, nel nord del paese. Appena è stato possibile e dopo le cure del caso, i feriti hanno fatto ritorno a casa, accolti da istituzioni, familiari e amici, come nel caso di Luca Leone, rientrato a Trasacco (AQ) il mese scorso. Gli altri sono rimasti sul posto, proseguendo la missione, ma ormai è tempo per tutti di fare rientro.
“Senza dubbio – ricorda il colonnello Mario Bozzi, comandante del 9 reggimento Alpini e Comandante del RC-W di Kfor, come riportato sul Messaggero – il 29 maggio scorso ha rappresentato il momento di maggiore tensione del semestre. In quell’occasione i militari italiani erano distaccati sotto il comando statunitense, responsabile dell’area operativa dove insistono i 4 comuni a maggioranza serba, tra cui il comune di Zvecan. Questo, con il preciso compito di rinforzare la sicurezza a seguito dell’insediamento dei sindaci neo eletti. Senza la presenza degli alpini del 9° reggimento, inseriti nel dispositivo di protezione, che si sono interposti tra i manifestanti serbi e la polizia kosovara, l’esito sarebbe stato di gran lunga più grave, con delle gravissime conseguenze per tutti i partecipanti. Successivamente alle violenze, sono seguite settimane di proteste, fortunatamente pacifiche, al di fuori degli edifici comunali, dove grazie al continuo dialogo tra i militari di Kfor e i cittadini della comunità serba, siamo riusciti ad allentare la tensione evitando nuovi scontri. Il dialogo sviluppato in questi 6 mesi con i rappresentanti della società civile e religiosa appartenenti alla comunità serba è stato sempre ottimale. A conferma di ciò, all’indomani delle violenze di Zvecan e quindi in un momento particolarmente sensibile per tutta la Regione, siamo riusciti a riunire in una ‘tavola rotonda’ sindaci e rappresentanti di diverse etnie: serbi, albanesi, turchi, bosniacchi e gorani insieme in un dialogo aperto e un confronto proattivo, dove si sono toccate tematiche inerenti la pace, la sicurezza e il futuro delle nuove generazioni. Durante una donazione di materiale informatico ad una scuola elementare albanese, caratterizzata da una situazione infrastrutturale particolarmente degradata sono stato particolarmente colpito nel vedere la gioia negli occhi dei bambini nel ricevere il materiale didattico appena donato. Sono loro il futuro di questa terra da tutelare ad ogni costo. Per questo motivo è stato scelto ‘Shaping The Presence for a better Future’ come motto della Missione”.