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Il balletto dell’estate: Renzi guarda al centro, Calenda a sinistra e Meloni oltre i confini

25 luglio 2023 | 07:42
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Il balletto dell’estate: Renzi guarda al centro, Calenda a sinistra e Meloni oltre i confini

Sembra scontato, ma questa estate l’attenzione non sarà rivolta a nessun ballo stile Papeete. Non è tempo di proclami, poi non portano bene. Chiedere a Salvini per una conferma anche se proprio il leader della Lega resta il più movimentista della compagnia.

Camere con vista: la rubrica di Giuseppe Sanzotta. Sembra scontato, ma questa estate l’attenzione non sarà rivolta a nessun ballo stile Papeete. Non è tempo di proclami, poi non portano bene. Chiedere a Salvini per una conferma anche se proprio il leader della Lega resta il più movimentista della compagnia. Lui non vuole e non può mettere in seria difficoltà Meloni, ma non vuole nemmeno rassegnarsi al ruolo di eterno secondo nella coalizione. Così si muove, si agita, annuncia ipotesi programmatiche senza averle concordate. Cerca visibilità.

Salvini dopo le elezioni del settembre scorso sa che nella Lega il suo carisma ha subito diversi colpi. Ora vorrebbe recuperare magari attingendo all’eredità politica di Berlusconi. Sa che le prossime elezioni europee saranno un test importante per lui: una delusione potrebbe minare il suo ruolo.
A Giorgia Meloni i sondaggi continuano a sorridere. Ma il suo sguardo e l’ambizione la portano a guardare oltre Palazzo Chigi. Vuole recitare un ruolo di primo piano nella scena internazionale. Questo spiega il suo grande attivismo in politica estera. All’inizio i suoi incontri frenetici, non solo in Europa, erano determinati dalla necessità di essere accreditata come un interlocutore affidabile. Questo l‘ha portata ad una frequentazione continua con Ursula Von der Leyen soprattutto. Ha assicurato il pieno impegno dell’Italia nella Nato e al fianco degli altri paesi europei nel sostegno all’Ucraina. In settimana sarà negli Usa ricevuta da Biden.
L’ambizione è quella di incidere in Europa nelle alleanze dopo le prossime elezioni. Giorgia Meloni è alla guida del gruppo dei conservatori, la sua è una marcia di avvicinamento ai popolari. La scommessa è quella di interrompere l’alleanza tra popolari e socialisti, sostituendo il gruppo di sinistra. Una prova generale poteva essere il voto in Spagna. Ma qui è arrivata la prima delusione. Vox, il gruppo di destra a cui guarda la Meloni, ha clamorosamente perso voti e seggi. Un segnale preoccupante per il progetto della premier. Giorgia Meloni però a livello internazionale un ruolo di primo piano l’ha assunto. Lo testimonia la riunione di Roma per cercare una soluzione con la Ue e i paesi africani al tema dell’immigrazione. I conti si faranno dopo il voto della prossima primavera, il dato indiscutibile è che per tutti è un interlocutore importante.

matteo renzi

Gli altri protagonisti della politica italiano si limitano a guardare dento i nostri confini nazionali. Il voto europeo servirà solo a stabilire il peso di ognuno in una logica interna. Il ballo più chiassoso è dentro il presunto terzo polo. Presunto perché i due protagonisti, Renzi e Calenda vogliono ballare da soli. E da soli scegliere l’approdo per i propri fedelissimi. L’obiettivo ambizioso era quello di mettere insieme i due partitini per farne un centro di attrazione per tutta l’area moderata che non vuole allearsi con Fratelli d’Italia e i 5Stelle. Così il reclutamento di esponenti di primo piano di Forza Italia e del Pd doveva essere l’inizio di un processo. Quel percorso si è interrotto. Renzi e Calenda o non si parlano o si accusano. Così Calenda si ritrova spesso sulle posizioni del Pd e perfino degli “odiati” grillini; per esempio sul salario minimo. Mentre Renzi si è chiaramente staccato da ogni iniziativa comune con le opposizioni: garantista con la Santanchè, lontano all’idea di salario minimo, al fianco di Barbara Berlusconi nel difendere il ricordo del padre. Vuole entrare in Forza Italia o cercare di mangiarsi Forza Italia? La storia di Renzi politico non fa pensare che si accontenti di un ruolo subordinato. Ma se guarda da quella parte, inevitabilmente spinge Calenda a muoversi diversamente. Con quali prospettive? Questo lo diranno gli elettori nel solo sondaggio che conta: il voto. E potrebbe essere la fine della festa, o almeno dei sogni.

Ancora più misterioso è il destino di Forza Italia. Reggerà ai tentativi di cannibalizzazione senza Berlusconi? Chi riuscirà mediare tra i personalismi? In passato Forza Italia aveva aggregato diverse aree moderate e liberali. Invece, non a ieri, sta perdendo pezzi e non aggrega alcuno
Da qui al voto del prossimo anno ballerà anche il Pd. A Cesena è nata una “non corrente” battezzata da Romano Prodi. Una “non corrente” con un capo, Bonaccini, che era l’uomo designato dall’apparato e sconfitto nella guida del Pd dal voto popolare. Bonaccini assicura lealtà e collaborazione a Elly Schlein, ma una sconfitta in una elezione generale non potrebbe non avere conseguenze. Molto dipenderà dai lavori per quel campo largo che al momento è solo nella testa dei dirigenti del Pd e non in quella dei potenziali alleati. E’ pur vero che Conte sta cercando faticosamente di far cambiare pelle al movimento, tanto che adesso proprio da quel fronte arriva l’apertura a un nuovo finanziamento pubblico dei partiti. Ma una alleanza organica è ancora lontana nessuno sa se mai si realizzerà.
La cosa certa è che il caldo dell’estate non soffocherà le polemiche. Le occasioni non mancheranno. E non sempre per questioni di alto livello. Si è discusso, troppo animatamente, della scelta di Zaki di rifiutare il volo di Stato. Calenda e il sindaco di Orbetello hanno litigato per le alghe e la plastica in mare sul litorale toscano. Poi ci sono i sindacati che annunciano scioperi dopo l’estate. Anche quest’anno, c’è da scommetterci, la polemica politica non andrà in vacanza.

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