Trasporti

Ferrovia Pescara Roma esclusa dalla scadenza del 2026, rimodulati i fondi PNRR

PNRR, rimodulati i fondi Mit: la linea ferroviaria Pescara Roma esce ufficialmente dalla scadenza del 2026. Il Governo assicura comunque il finanziamento dei progetti stralciati.

PNRR, rimodulati i fondi Mit: la linea ferroviaria Pescara Roma esce ufficialmente dalla scadenza del 2026. Il Governo assicura comunque il finanziamento dei progetti stralciati.

Ufficializzata l’indiscrezione dell’esclusione della linea ferroviaria Pescara Roma dai fondi PNRR a scadenza 2026. Fuori anche due lotti della Palermo-Catania e una parte degli investimenti per l’Ertms (European rail traffic management system). Le risorse saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania. È quanto riferisce una nota del Mit diffusa alla fine della cabina di regia a Palazzo Chigi. Il Mit sottolinea che gli oltre 39 miliardi di risorse finanziarie da destinare alle infrastrutture e ai sistemi di trasporto saranno interamente spesi, come da programma. Salvini punta a ottenere altri 2 miliardi sui fondi Repower-EU.
“Per taluni interventi – si legge in una sintesi del piano di modifica del Pnrr diffusa dal ministero degli Affari Europei alla fine della Cabina di Regia – sono emerse criticità rilevanti che non consentono la conferma del finanziamento a valere sul Piano. In tale contesto il Governo attiva le misure necessarie per riprogrammare le risorse a favore di interventi coerenti e realizzabili nei tempi previsti e, contemporaneamente, assicura il completo finanziamento degli interventi stralciati dal PNRR“.

La notizia circolava ufficiosamente da diverse settimane e già allora il presidente della Regione Marco Marsilio aveva assicurato: “Non c’è alcuna rinuncia del Governo al progetto di velocizzazione della ferrovia Roma Pescara. Sapevamo da tempo che quest’opera aveva accumulato molti ritardi nella procedura autorizzatoria. Per questo esiste la probabilità che RFI non possa garantire al Governo il completamento entro il 2026. Per questa ragione, con i ministri Salvini e Fitto avevamo già condiviso l’opportunità di utilizzare – nell’eventualità – i fondi della Coesione in sostituzione di quelli del Pnrr per i primi due lotti, mentre per i lotti successivi il governo ne avrebbe garantito il finanziamento non appena le progettazioni in corso fossero mature per andare in appalto. Tutto procede regolarmente, quindi, e nelle prossime settimane RFI ha già annunciato per bocca del Commissario Macello che partirà l’appalto dei primi due lotti (Interporto – Manoppello – Scafa), sui quali nel frattempo quasi tutti i Comuni e la Regione hanno fornito l’intesa in Conferenza dei servizi. Lo spostamento della copertura sui fondi nazionali FSC, inoltre, non comporterebbe alcun ritardo o rallentamento e, nello stesso tempo, ne garantirebbe la realizzazione senza il rischio di soccombere alla tagliola dei tempi stretti imposti dalle regole del Pnrr. Se RFI e MIT dovessero confermare la finanziabilità dell’opera con i fondi Pnrr saremmo i primi ad esserne felici, ma per le ragioni appena descritte, non abbiamo alcun timore sul fatto che l’opera rientri comunque tra gli obiettivi strategici del governo e che sarebbe in ogni caso finanziata con altre fonti di finanziamento ugualmente efficaci”. 

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