Politica

Comune e Regione, il valzer dei consiglieri: tanti movimenti, pochi cambiamenti

In Consiglio regionale Forza Italia si rafforza con l'ingresso di Santangelo e Marcozzi, ma in comune perde l'assessore di riferimento, Roberto Tinari. Biondi e Marsilio chiamati a gestire la rivoluzione, ma mai dire "rimpasto".

Forza Italia si rafforza con l’ingresso di Santangelo e Marcozzi, ma in comune perde l’assessore di riferimento, Roberto Tinari. In Regione FI con presidenza e vicepresidenza del Consiglio.

Un’estate di rivoluzione tra i partiti del centrodestra, con diversi passaggi che cambiano gli equilibri, sia in Consiglio regionale che in Consiglio comunale. Al centro dei vari movimenti di assestamento, sempre Forza Italia, che da un lato – quello della Regione – si rafforza, e dall’altro – in Comune – perde pezzi. Il risultato, però, potrebbe essere lo stesso su entrambi i fronti, considerata la “linea” di FdI che in tutti gli enti tende a resistere ai richiami dei rimpasti. Il tutto presumibilmente si potrà quindi riassumere in un “tanto rumore per nulla”.

Sul fronte Regione, il presidente Marco Marsilio ha mantenuto il punto in più di un’occasione: “Gli equilibri usciti dalle elezioni non si toccano, a prescindere dai cambi di partito”. La linea dettata è stata confermata via via che dal Consiglio regionale uscivano nuovi equilibri e presumibilmente succederà lo stesso dopo l’ingresso in Forza Italia di Roberto Santangelo e Sara Marcozzi; con i due nuovi ingressi, infatti, il FI “acquista” anche la vicepresidenza del Consiglio regionale, cosa che di per sé dovrebbe già bastare ad assicurare gli equilibri. C’è però una questione da risolvere: in questo modo Forza Italia avrebbe presidenza (Sospiri) e vicepresidenza (Santangelo), tutto in capo a un unico partito, abbastanza inusuale nell’ambito dell’assemblea elettiva, ma non “vietato”. Resta quindi da verificare se verrà sistemata almeno questa “anomalia” o tutto resterà com’è.

Anche in Comune la rivoluzione non dovrebbe dare grossi grattacapi al sindaco Biondi, perché se da un lato Forza Italia perde l’assessorato, dall’altro rimane comunque con un solo consigliere. E la “regola” in cui la maggioranza si è accordata con il sindaco è un assessorato ogni due eletti. Con Tinari all’UDC, gruppo che con Frullo e Nardecchia arriva a tre eletti, lo stesso Tinari si porta “in dote” quell’assessorato che di fatto ha già riequilibrato le sorti del Consiglio.

Insomma, “tanta rivoluzione per nulla”, si potrebbe dire, considerato che difficilmente i cambiamenti all’interno dei partiti potranno portare grossi stravolgimenti all’interno dei due Consigli.

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