“Ho capito che avrei insegnato sui banchi di scuola. Il mio ‘mentore’ è stata la mia professoressa di Fisica. Coronare il mio sogno in Canada, insieme a mio marito è meraviglioso, abbiamo sempre cercato di mettere le ali ai nostri sogni per realizzarli”. Lei è Giulia Avato, anzi, la professoressa Giulia Avato, ex studentessa UNIVAQ e ha vinto un posto in Canada come docente di Fisica all’Università UNB di Fredericton.
Giulia Avato, dopo il diploma al Liceo Scientifico “Bafile”, una laurea triennale in Fisica a L’Aquila e la Laurea Magistrale in Didattica della Fisica a Bologna, a soli 23 anni é entrata nel mondo della scuola. Dopo 3 anni nelle Marche, il ritorno a L’Aquila, nella ‘sua’scuola, dove ha insegnato Fisica ed eè stata la docente più giovane d’Italia a portare i suoi ragazzi del liceo scientifico dell’Aquila agli esami di stato. “Rientrare nella mia scuola come docente, pochi anni dopo il diploma è stata una grande emozione – spiega Giulia sentita dal Capoluogo – Ho ritrovato alcuni dei miei professori e la preside è stata molto fiera di avermi avuta come alunna. Il mio sogno, da sempre, era quello di insegnare, l’ho capito studiando e ho fatto di tutto per realizzare questo sogno anche grazie al supporto della mia professoressa di Fisica. Mi ha seguito con passione, era un’insegnante fantastica: giusta, equa, materna, paziente, preparata. Giogno dopo giorno ho capito che volevo essere come lei e spero di esserci riuscita”.
Come è riuscita Giulia Avato a coronare il sogno della cattedra in Canada, all’università? “Il ‘pioniere è stato mio marito (Francesco Fazzini, ricercatore in Fisica volato in Canada per studiare la Loop Quantum Gravity ndr), purtroppo in Italia per i ricercatori è molto difficile fare carriera. Ha vinto un assegno di dottorato come fisico teorico, siamo stati separati un anno, poi ho fatto la domanda e per fortuna c’era una posizione libera come docente di Fisica al dipartimento di Ingegneria”.
Dalla scuola superiore all’Università, in Canada, come docente in una classe con 150 studenti a settimana. “Ho paura? No, ma sono molto emozionata…Noi comunque puntiamo a tornare in Italia, vediamo come si mettono le cose per quanto riguarda il settore della ricerca. Il 6 settembre si avvicina, intanto siamo riusciti a trovare casa, per noi e per il nostro cagnolino. Se mi guardo indietro ancora non mi sembra vero: ero la classica studentessa su cui nessuno avrebbe scommesso. Ai ragazzi che oggi entrano all’Università, quelli che ho accompagnato agli esami di stato voglio dare un consiglio: se avete un sogno seguitelo fino in fondo, a prescindere da cosa pensano gli altri, senza farsi abbattere dai pregiudizi!”.
