Il caso

Cogesa blocca i rifiuti dall’Aquila, Biondi: “Accordo o valuteremo soluzioni alternative”

Camion di rifiuti dall'Aquila bloccati ai cancelli del Cogesa. Biondi: "Decisione unilaterale, subito un accordo che soddisfi esigenze di entrambe le parti o valuteremo soluzioni alternative".

Camion di rifiuti dall’Aquila bloccati ai cancelli del Cogesa. Biondi: “Decisione unilaterale, subito un accordo che soddisfi esigenze di entrambe le parti o valuteremo soluzioni alternative”.

“Quella di non far scaricare i nostri rifiuti è una decisione unilaterale del Cogesa, del tutto fuori da ogni civile rapporto istituzionale di reciproco rispetto che, come Comune dell’Aquila, abbiamo sempre perseguito”. Lo afferma il sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi, in relazione al fatto che il Consorzio che gestisce i servizi ecologici e ambientali in Valle Peligna, ha impedito ad alcuni mezzi dell’Asm spa dell’Aquila di scaricare i rifiuti nella discarica di Noce Mattei, a Sulmona. Gli stessi mezzi sono stati poi indirizzati verso Bussi, per raggiungere la Deco di Chieti.
“Anche nei mesi scorsi, quando il Consorzio è di fatto rimasto orfano di governance”, ricorda il primo cittadino, “ci siamo prodigati per la ricerca di un accordo condiviso che permettesse di rinnovare il contratto, scaduto il 31 dicembre scorso. Mi sento tranquillo e di poter rassicurare i cittadini aquilani che di certo non vedranno i rifiuti lasciati in strada”.
“L’interlocuzione con il Cogesa, mai venuta meno persino durante il periodo in cui il Consorzio ha dovuto fare i conti con avvicendamenti alla sua guida a suon di ricorsi e divisioni interne alla platea di amministratori, prosegue e il nostro obiettivo”, chiarisce il sindaco dell’Aquila, “è quello di giungere a un accordo che soddisfi le esigenze di entrambe le parti, senza che nessuna debba rinunciare ai propri diritti. Qualora questo non dovesse accadere, valuteremo soluzioni alternative”.

La vicenda si inserisce nel braccio di ferro che va avanti da mesi, per via delle tariffe di conferimento. Da parte sua, Cogesa chiede ad ASM delle tariffe più alte a causa di presunte problematiche legate alla “qualità” dei rifiuti provenienti da L’Aquila. L’ASM, di rimando, è decisa a mantenere le tariffe come da contratto, almeno per il periodo di riferimento dello stesso. La convenzione è scaduta e al momento si procede in proroga, ma la firma sul nuovo contratto tarda ad arrivare. D’altra parte se l’accordo deve riguardare anche il “pregresso”, ovvero le tariffe che in realtà sarebbero già state stabilite dal precedente contratto, ma che Cogesa vuole ritoccare al rialzo, diventa difficile ragionare sul nuovo.
Insomma, uno “stallo alla messicana” che Cogesa ha deciso di “risolvere” prima con l’ultimatum dello scorso aprile e quindi con la “prova di forza” delle ultime ore con i cancelli chiusi ai camion provenienti dall’Aquila. Una “prova di forza” rischiosa, visto che la partecipata aquilana è sostanzialmente il “socio di maggioranza” di una società che senza quelle quote si ritroverebbe un bilancio ingestibile e perderebbe un sesto degli incassi totali  e che essi l’obiettivo della “prevalenza” necessario per le società in house, che non possono avere più del 20% di attività extra statuto.
Insomma, il braccio di ferro non conviene a nessuno.

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