Cultura

L’Aquila, i nomi dei Quattro Quarti: la storia

I nomi dei Quattro Quarti erano nello statuto cittadino già nel 1316, ai tempi della fondazione dell'Aquila. Il contirubto di Sandro Zecca e Mauro Rosati.

A partire dal periodo della fondazione e arrivando fino ad oggi i nomi dei Quarti (o Quartieri) della Città dell’Aquila non hanno mai ricevuto alcuna modifica. Tali nomi vengono definiti negli Statuti civici del 1316 e si ritrovano regolarmente fino all’Età Contemporanea. Il contributo di Sandro Zecca e Mauro Rosati.

Si parla di San Giorgio, Santa Maria, San Pietro e San Giovanni, i nomi dei santi ai quali erano intitolate le chiese aquilane dei castelli che maggiormente contribuirono all’edificazione e alla popolazione del proprio Quarto. In particolare, San Giorgio era la chiesa richiesta dal fondatore Corrado IV per dare alla Città un esimio protettore.

Nel corso della nostra storia civica, troviamo le milizie dei Quarti pronte ad uscire in campo con le rispettive e distinte bandiere:
– S. Pietro e S. Giovanni, le due bandiere che erano nel Magistrato; – S.ta Maria, un’insegna con la testa moresca in campo bianco;
– S. Giorgio, con la croce rossa su campo bianco, insegna distintiva nell’iconografia del santo cavaliere.
Simboli che si impiegano tuttora per identificare e rappresentare i nostri Quarti in campo civico.
Nel campo religioso, poi, compaiono esplicitamente i rispettivi santi nei gonfaloni dei Quarti, come si desume ad esempio già dagli Statuti dell’Arte della Lana:
– San Giorgio a cavallo;
– Santa Maria con Gesù (Madonna con Bambino); – San Pietro l’Apostolo;
– San Giovanni il Battista.
Fin dalle origini, il Quarto è stata una unità amministrativa fondamentale nell’organizzazione e nella gestione civica e militare. La vita cittadina aquilana, infatti, era militarmente ed amministrativamente regolata per Quarti.

Ad esempio nel “Liber Reformationum” troviamo le sedute dei consigli comunali dell’Aquila in cui gli amministratori rappresentavano i quartieri di “Santa Maria, San Giorgio, San Pietro e San Giovanni”.
I nomi dei Quarti sono diversi da quelli delle rispettive chiese “capoquarto”; ce lo fa notare a fine XVI secolo l’esimio architetto conterraneo Girolamo Pico Fonticulano che, nell’elenco delle cose notabili a corredo della sua pianta della Città dell’Aquila, subito dopo il Duomo enumera le chiese di:
“Santa Giusta po capo quartiero”,
“S.ta Ma de Pagana S.do quartiero”,
“S.to Pietro de Copplito 3° quartiero”
e “S.to Marziano 4° quartiero”.
Circa due secoli dopo, ritroviamo sempre gli stessi nomi dei Quarti, ancora in tutto il Settecento, nelle opere dell’insigne storico aquilano Anton Ludovico Antinori, tant’è che nelle centinaia e centinaia di pagine della monumentale opera “Antinoriana – Studi per il bicentenario della morte di A. L. Antinori” (1978), non una sola volta vengono usati i nomi popolari e colloquiali dei Quarti, bensì sempre quelli ufficiali.

Fino all’inizio degli anni ’20 dell’Ottocento negli atti anagrafici comunali (nascite, decessi, nozze) si specificava ancora il nome del Quarto come parte integrante dell’indirizzo e, come possiamo notare, si trattava ancora dei nomi storici ufficiali.
La commistione odierna tra nomi ufficiali e nomi colloquiali inizia a verificarsi proprio nel corso dell’Ottocento. Nel 1842 vi erano a L’Aquila ben 14 chiese collegiate che le autorità ridussero a 4, tenendo come tali soltanto le chiese capoquarto. Con l’Unità d’Italia si andò perdendo la memoria storica e un episodio in particolare ce ne racconta la misura.

Nell’ottobre del 1860 i nostri amministratori locali chiesero a re Vittorio Emanuele II, di passaggio a Popoli per recarsi incontro a Garibaldi, di poter demolire il Castello Cinquecentesco perché simbolo della dominazione spagnola e di un passato che andava assolutamente rimosso, nonostante ormai la fortezza non fosse più simbolo di oppressione come lo era stato alla sua origine.

Alla fine del XIX secolo Teodoro Bonanni, nella sua guida alla Città, raggruppa i monumenti per Quarto d’appartenenza e per far questo utilizza sia il nome storico ufficiale sia quello popolare. Accadde così che, gradualmente, i nuovi Aquilani iniziarono a chiamare popolarmente i quartieri con il nome delle chiese di riferimento: Santa Maria di Paganica, Santa Giusta, San Marciano e San Pietro di Coppito, anche perché lo sviluppo della Città apportò nuove aree abitate e nuovi quartieri.
E così, a partire da quell’epoca, resta soltanto materia di pochi sapere che il nome storico dei Quarti non è mai cambiato a livello istituzionale, anche perché non se ne è fatto più uso.
Ciò nonostante, però, per rigore di ufficialità e per dovere di continuità con la memoria secolare della nostra Città, è bene che dei Quarti si mantengano i nomi originali e ufficiali quando vi si fa riferimento, così come hanno già fatto, con lodevole rigore storico, le associazioni cittadine che si occupano di rievocazioni storiche: “Quarto di San Giorgio”, “Quarto di Santa Maria”, “Quarto di San Pietro” e “Quarto di San Giovanni”.

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