Al lupo, al lupo! La favola tragica dell’estate vastese

C’era una volta un lupo, che dalla montagna scese al mare e si ritrovò intrappolato nella gabbia della “burofollia”…
VASTO – Lupo sulla costa, ormai è stanco e claudicante. Avvistamenti anche di giorno, ma non si riesce a catturarlo in sicurezza.
C’era una volta un lupo, che dalla montagna scese al mare e si ritrovò intrappolato nella gabbia della “burofollia”. È dall’inizio dell’estate che a Vasto (CH) non si parla d’altro. Prima alcune aggressioni refertate dal Pronto soccorso. “Non può essere un lupo”, ammonivano gli esperti. “Il lupo fugge dall’uomo, dev’essere un canide ibrido, che ha la capacità predatoria del lupo e la confidenza con gli umani del cane”. Non è chiaro, infatti, se le specifiche aggressioni siano riferibili propriamente a un lupo, ma adesso è chiaro che un lupo c’è. È diverso da quello “aggressivo” raccontato a inizio estate e ormai, spaesato e ferito, gira anche di giorno, dalle parti della Marina, soprattutto sulla pista ciclabile, dov’è avvenuto l’ultimo avvistamento. Con le immagini chiare e le analisi compiute, è stato chiarito che l’animale è effettivamente un lupo, anche se non fa più tanta paura. Claudicante e sfinito, si aggira allo stremo delle forze, cercando di evitare il contatto umano, questo sì, come effettivamente fa il lupo [QUI IL VIDEO]. Nonostante le sue condizioni, però, la cattura risulta oltremodo difficile.
Dopo l’ultimo avvistamento, infatti, sul posto è arrivata la polizia, che a sua volta ha allertato la protezione civile, giunta sul posto con reti per la cattura. Nel frattempo, però, il Parco Maiella, messo a conoscenza del fatto, ha diffidato il comune dalla cattura, in quanto avrebbe provveduto lo stesso parco con lacci atraumatici. Risultato, in attesa degli uomini del parco, il lupo si è nuovamente dileguato. Duro il commento del sindacoFrancesco Menna riportato da Chiaro Quotidiano: “È inconcepibile quanto accaduto stamattina, è inconcepibile che i miei uomini vengano diffidati. Solidarietà alla protezione civile, avvierò con l’avvocatura comunale una causa risarcitoria nei confronti dello Stato e della Regione e lo farò anche per danno all’immagine della città. Vasto sta vivendo la barzelletta della burocrazia italiana”.
Quanto resisterà l’animale ancora non è facile da prevedere, ma le sue condizioni destano più di una preoccupazione. Difficilmente resisterebbe all’incontro con un cinghiale, pure presente in numero considerevole nella zona.
Insomma, prima si urlava “al lupo, al lupo” per l’incolumità pubblica, ora il rischio maggiore è per lo stesso esemplare che evidentemente non durerà a lungo nella “gabbia della burofollia”. A questo punto l’ultima speranza è che gli uomini del Parco, e solo loro, lo trovino prima di qualche cinghiale e cane randagio. Diversamente “il lupo di Vasto” uscirà dal folklore locale (ormai è protagonista anche di ceramiche e ‘campanelle di San Rocco’) per essere presto dimenticato nell’imbarazzo generale di una favola tragica che non andrebbe mai raccontata a un bambino, ma dovrebbe essere da monito agli adulti.
