L’AQUILA – Tra qualche giorno sobria cerimonia in Tribunale per il saluto al procuratore capo Michele Renzo, in pensione per il raggiungimento dei 70 anni. Sono 13 i magistrati che si contendono il ruolo che sarà vacante dal 28 agosto prossimo.
“Non siamo qui per presentare un colpevole all’opinione pubblica, se lo è lo decideranno i tribunali. Era solo nostro dovere rendicontare l’attività svolta insieme ai carabinieri, per rendere merito a loro e informare su un fatto che aveva fatto molta impressione nell’opinione pubblica e che sembrava non arrivasse a soluzione”. Queste poche parole, pronunciate in una delle rare conferenza stampa dal procuratore capo presso il Tribunale dell’Aquila, il dottor Michele Renzo, in tempi lontani dalla riforma Cartabia che in qualche modo ha poi stretto le maglie della comunicazione giudiziaria, rendono bene l’approccio sobrio che il procuratore capo ha avuto nel corso della sua prestigiosa carriera nella comunicazione con la stampa, ma riflette allo stesso tempo uno stile che lo ha accompagnato lungo tutto il percorso professionale che troverà compimento il prossimo 28 agosto quando, il posto di procuratore capo, sarà ufficialmente vacante per il raggiungimento dei 70 anni d’età da parte del dottor Renzo. E nello stesso stile, qualche giorno prima si svolgerà una breve cerimonia di saluto presso il Tribunale dell’Aquila.
Dal 28 agosto, sarà il dottor Stefano Gallo, sostituto procuratore, il facente funzioni, in attesa del concorso che il CSM dovrà espletare per individuare il successore. Per quel posto, sono in 13 in corsa, tra cui lo stesso dottor Gallo, che aveva assunto la reggenza prima della nomina del dottor Renzo e che ha dalla sua un “curriculum” di prestigio, al pari degli altri contendenti. Tra gli altri, il dottor Francesco Testa, procuratore europeo delegato presso l’European Public Prosecutor’s Office con alle spalle già un’esperienza da procuratore capo, precisamente alla Procura di Chieti. Tornando agli “aquilani”, in corsa per la successione anche il sostituto procuratore dottoressa Simonetta Ciccarelli, che per la Procura ha seguito importanti procedimenti giudiziari. Ci sono, inoltre, il dottor Alberto Sgambati, avvocato generale presso la Procura dell’Aquila, la dottoressa Annarita Mantini, procuratore aggiunto a Pescara, la dottoressa Mirvana Di Serio, procuratore a Lanciano, il dottor Gennaro Varone, sostituto procuratore a Roma con i colleghi Giancarlo Cirielli e Mario Palazzi, il dottor Sergio Colaiocco, procuratore aggiunto sempre presso la Capitale, il dottor Domenico Seccia, sostituto procuratore generale della Cassazione, la dottoressa Valentina D’Agostino, procuratore aggiunto ad Ancona, e il dottor Antonio Laronga, procuratore aggiunto a Foggia, ultimo non certo in ordine di importanza, considerata la sua esperienza pregressa e il difficile ambito operativo in cui attualmente opera e in cui si registrano costanti progressi nella lotta alla criminalità organizzata.
Questi i magistrati in corsa per sostituire il dottor Renzo, a capo della Procura dell’Aquila dal 2016. Magistrato dal 1979, ha iniziato la sua carriera a Perugia, dove ha seguito importanti procedimenti giudiziari, da quelli sul terrorismo, con le indagini su Prima Linea e le prime su Al Qaeda, a quella sul cosiddetto “mostro di Foligno”. Il dottor Renzo ha anche maturato esperienze istituzionali come ispettore presso il Ministero della Giustizia, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicecapo di gabinetto, prima dell’assegnazione presso la Procura di Ascoli Piceno, nel 2009. Impossibile riassumere brevemente il suo percorso professionale in poche righe, bastino le parole parole del CSM, in sede di assegnazione all’Aquila, quando parò di un candidato “di rara competenza giuridica e professionale”.
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