Su il sipario sulla 729esima Perdonanza Celestiniana, L’Aquila abbraccia la sua storia

Si apre la 729esima Perdonanza a L’Aquila, arrivato in città il Fuoco del Morrone: emozioni da Collemaggio
L’Aquila torna a riunirsi all’insegna dello spirito di pace e fratellanza per la 729esima Perdonanza Celestiniana. Il fuoco del Morrone è arrivato in città: il percorso ha visto, 14 anni dopo, Piazza Palazzo tornare protagonista. Un nuovo segnale di rinascita, nel mezzo di una tradizione secolare che ha scritto e continua a scrivere la storia della città. Si apre la Perdonanza che chiude l’anno della Misericordia concesso da Papa Francesco.
Si è aperta la 729esima Perdonanza celestiniana, in cui si celebrano i 40 anni del Corteo della Bolla, che ha segnato l’inizio della Perdonanza moderna. Il sindaco Pierluigi Biondi ha acceso il braciere della pace davanti alla basilica di Santa Maria di Collemaggio intorno alle 21.30, utilizzando il Fuoco del Morrone. Si tratta della fiaccola che l’Associazione Comitato Festa Perdonanza Celestiniana ICH ha portato dall’eremo celestiniano di Sant’Onofrio (Sulmona) dal 16 agosto, e che è arrivata nel capoluogo abruzzese ripercorrendo il tragitto che Pietro Angelerio affrontò nell’estate del 1294, per arrivare all’Aquila e vestire le insegne da Papa (con il nome di Celestino V), dopo la proclamazione avvenuta nel conclave di Perugia del 5 luglio di quell’anno.
Il Capoluogo ha seguito l’attesa per l’arrivo in città del Fuoco del Morrone, preludio all’accensione del Tripode, in diretta su Facebook e Instagram, raccogliendo contributi e interviste e mostrandovi la città vestita a festa, con gli spettaccoli degli Sbandieratori e i primi emozionati figuranti attraversare le vie del centro storico, mentre al Palco del Perdono sono andate in scena le prove dei protagonisti della prima serata di grandi eventi nel calendario della Perdonanza.
Quindi, l’ultimo tratto del percorso del Fuoco, arrivato e tornato a Piazza Palazzo a oltre 14 anni dal sisma: con gli stendardi dei Quattro Quarti tornati a sventolare sulla facciata elegante di Palazzo Margherita. Proprio dalla Piazza il Fuoco è ripartito alla volta di Collemaggio. Tullio De Rubeis, nipote dello storico sindaco Tullio De Rubeis, ‘padre’ della Perdonanza moderna, ed Italo Ettorre gli ultimi due tedofori. Fu proprio Ettorre, quando aveva solo 13 anni, a condurre la fiaccola in città quando a L’Aquila ci fu il primo corteo della Bolla. Era il 1983.

Prima della cerimonia inaugurale, il saluto delle autorità è stato portato al pubblico presente a Collemaggio dal sottosegretario del Ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi, dallo stesso sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, dal vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, dal presidente della Provincia, Angelo Caruso, e dall’arcivescovo dell’Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi.
All’arrivo del Fuoco del Morrone in città, finalmente ripartito per Collemaggio dalla cornice di Piazza Palazzo, Il Capoluogo ha intercettato Floro Panti, presidente del Centro Studi Celestiniani, il quale ha illustrato ai nostri microfoni: “Questo è il momento in cui si uniscono il Fuoco con il Corteo della Bolla.Il fuoco, parte di un rito iniziato già nel 1980 e il bastoncello con cui il Cardinale Confalonieri aprì la Porta Santa del primo Corteo della Bolla del 1983. Quindi simbolicamente c’è un’unione di questi due elementi”.
Abbiamo raccolto anche le dichiarazioni degli ultimi due tedofori, Italo Ettore e Tullio De Rubeis.
Perdonanza, la diretta ufficiale del Comune dell’Aquila
Il dietro le quinte a cura de Il Capoluogo.it
L’intervista ad Albano
Perdonanza, qui tutti i dettagli sul programma religioso e degli spettacoli in calendario