Cronaca

Tragedia oratorio San Pelino, attesa svolta nell’inchiesta per fare luce sulla morte della piccola Alessia

Tragedia oratorio San Pelino: un anno fa la scomparda della piccola Alessia Prendi schiacciata da un'altalena. Si attendono le super perizie.

È passato già un anno dalla tragica scomparsa di Alessia Prendi, l’11enne travolta e uccisa da un’altalena mentre giocava con le amiche all’interno dell’oratorio della parrocchia di San Pelino, una frazione di Avezzano.

La piccola Alessia Prendi venne colpita da una trave dell’altalena su cui erano legate le corde. Una tragedia che colpì moltissimo tutta la comunità di Avezzano e soprattutto quella di San Pelino dove la ragazzina era stimata e conosciuta. La piccola frequentava la prima D della scuola media Corradini di Avezzano.

Per quella assurda tragedia fu aperta un’inchiesta che facesse luce su eventuali responsabilità. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio Cerraro. Un anno dopo nel registro degli indagati ci sono tre persone, per accuse tutte da dimostrare. Si tratta del vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, che al tempo svolgeva le funzioni di sindaco, del dirigente comunale Antonio Ferretti e del parroco della frazione don Antonio Allegritti. Alessia quel pomeriggio del 31 agosto stava giocando con i suoi amici nel parco giochi che si trova vicino l’oratorio della parrocchia di San Pelino. Con loro c’era anche un’animatrice. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la piccola stava giocando con le corde che pendevano dalla trave e che sorreggevano l’altalena, costruita diversi anni fa. A cedere sarebbero stati due tronchi su cui era fissata una trave orizzontale che cedendo ha colpito la bambina alla testa. I soccorsi furono immediati, ma non c’è stato niente da fare.

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Dopo la tragedia l’area dell’oratorio era stata posta sotto sequestro. e i periti avevano effettuato – a ottobre scorso – un sopralluogo. Incaricato dalla procura, Cristiano Ruggeri (incaricato anche nella tragedia dell’asilo Primo maggio a L’Aquila costata la vita al piccolo Tommaso) e il tecnico agronomo Nicola Ranalli. La Procura ha incaricato Ruggeri di esaminare luoghi e documentazione agli atti per ricostruire la dinamica dell’incidente e a Ranalli spetta il compito di analizzare lo stato dei due tronchi di pino su cui poggiava la trave dell’altalena. Da queste perizie potrebbero uscire fuori anche responsabilità a carico di altre persone. Sono stati ascoltati anche diversi testimoni che avevano assistito alla tragedia. Si attendono quindi delle risposte nei prossimi mesi.

Come riporta Il Centro, l’ingegnere Maurizio Lucci è stato nominato consulente tecnico dagli avvocati Herbert Simone e Chiara Tozzoli che assistono la famiglia della bimba morta, l’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri, difensore del sacerdote, si avvarrà della consulenza dei professori Gianfranco Totani e Maurizio Forlesa. Di Berardino e Ferretti sono difesi dall’avvocato Alessandra Sucapane,  ma il Comune ha deciso di non affidarsi a propri consulenti.

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