Libri

10 secondi, il libro di Luca Baccari sul sisma di Amatrice

Presentato a Capitignano "10 secondi", il libro che ripercorre i drammatici istanti del terremoto di Amatrice, scritto da Luca Baccari che quella notte perse la moglie e il figlio.

10 secondi” è il libro scritto da Luca Baccari presentato a Capitignano che ripercorre quei terribili attimi del sisma del 24 agosto 2016 la cui forza distrusse Amatrice.

Prosegue il cammino culturale a Capitignano che si avvia pian piano a diventare il borgo letterario per eccellenza dell’Alta Valle dell’Aterno.  “10 secondi”, curato da Maria Corona Squitieri ed edito da “Le Commari Edizioni”, si presenta come un testo emblematico perchè in quei 10 secondi, chi legge, intravede tutta la tragedia umana consumatasi il 24 agosto 2016, quando una devastante scossa rase al suolo l’intera città di Amatrice e gran parte delle sue 78 Frazioni. L’autore, quella terribile notte perse la moglie e un figlio.

“Al solo pensare a quei 10 secondi il ricordo vola a quell’ora e quasi si odono i fragori, le urla di disperazione e di aiuto, quasi si riesce a vedere la polvere che acceca gli occhi, le case che crollano su loro stesse come birilli; 10 secondi nei quali si riesce a vedere tutto lo stupore e lo smarrimento di chi, in quel preciso momento, ha avuto la fortuna di trovarsi fuori dalla scena mortale o di aver fatto in tempo ad uscire dalle case, come pure il pensiero va verso coloro che restarono incastrati nelle macerie con immensa sofferenza”. Erano presenti all’evento oltre al Sindaco Franco Pucci, l’attuale Sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi, l’ex Sindaco della Città Sergio Pirozzi, ora Senatore della Repubblica, la curatrice del libro Maria Corona Squitieri, lo stesso autore Luca Baccari insieme alla figlia sopravvissuta, Giulia e la moderatrice Cristina Rotoloni.

Un libro nel quale l’autore ha avuto la forza ed il coraggio di raccontare di se, della sua famiglia e dell’evento tragico che gli portò via in pochi secondi la sua bellissima ed amata moglie e il diletto figliolo Pietro, nel mentre l’altra figlia, Giulia, restò sotto le macerie per diverso, interminabile tempo, riuscendo a venirne fuori solo dopo 8 terrificanti ore. Prima di dare inizio alla presentazione il Parroco di Capitignano, don Ever Moya, ha voluto esprimere cristiane considerazioni su quanto avvenne, recitando coralmente alcune preghiere in suffragio dei defunti e impartendo una Benedizione a tutti i presenti. Brevissime sintesi di quanto contenuto nel libro autobiografico sono state lette, nella prima parte, dalla scrittrice Alessandra Fulvi, nella quale l’autore introduce il lettore nell’ambiente logistico ove si svolge il racconto descrivendo il proprio contesto familiare e, più dettagliatamente, la figura paterna.

Nella seconda parte, letta da Franco Trocchi, componente della Pro Loco, l’autore parla della conoscenza della moglie scomparsa e, in generale, di quanto si svolge intorno alla Città di Amatrice e alla sua attività commerciale.

Nella terza parte, letta dalla scrittrice Sara Salini vengono descritti i momenti antecedenti la fatidica ora con l’epilogo devastante delle ore 3,36 di quel 24 agosto 2016. “…Luca lascia i ragazzi nel locale a finire di sistemare le ultime cose prima della chiusura: sono le 3 e 20 del 24 agosto 2016 quando sale a depositare l’incasso a casa, che dista circa 150 metri dal bar…Entra senza far rumore, Emanuela dorme nel loro letto……..tranquillo accosta le finestre e va nella camera dei bambini. Pietro e Giulia dormono abbracciati e lui si avvicina, li annusa e mima un bacio……torna in strada e si avvia verso il bar, deve sistemare le ultime cose per la mattina del giorno seguente, poi potrà concedersi poche ore di sonno….fa per entrare nel bar ma un boato lo investe. Una bomba. E’ una bomba che esplode e lo solleva….Il terremoto prima fa oscillare la terra, poi la fa sussultare. Luca si getta nel locale che nell’arco di 10 secondi crolla. Al buio va verso Alessio e Maria che sono ancora all’interno e li aiuta ad uscire…Fuori c’è solo il buio, odore di gas, urla, polvere, allarmi che suonano, incendi che esplodono. Polvere, polvere, polvere, polvere…nel buio si respira solo polvere ..E’ tutto nero, le urla sono strazianti….dieci secondi e non esistono più case e strade. Le macerie hanno invaso tutto…Luca si gira verso la casa, rasa al suolo, e con la forza della disperazione risale le macerie……si inginocchia e scava, scava, scava e chiama Pietro! Emanuela, Giulia! Scava e urla. Lo dovranno pur sentire!!…”

libro luca baccari

Parole e riflessioni pesanti come macigni sono state espresse dall’attuale Sindaco e dal suo predecessore; in particolare il Senatore Pirozzi, con parole lente ma forti e vibranti, ha riportato alla sua, e alla nostra mente, ciò che disse alla prima intervista radiofonica, quando fu costretto a pronunciare la drammatica frase: “AMATRICE NON C’E’ PIU’” e come, in quel putiferio totale di crolli, urla, polvere ovunque e mezzi di soccorso che convergevano tutti ad Amatrice lui, cosciente della esistenza anche di altre 78 Frazioni del suo Comune, dovette prendere il coraggio a due mani e indirizzare molti dei sopraggiunti da fuori a recarsi man mano in quei posti affinchè venisse prestato aiuto a quelle popolazioni limitrofe ad Amatrice.

Emozionante e commovente il momento in cui Pirozzi ha ricordato quando dovette effettuare il riconoscimento e la conta dei morti insieme a persone che avevano addirittura perso chi i figli, chi la moglie, chi altri parenti e di come lui stesso rimaneva sbalordito nel vedere tanto coraggio e tanta voglia di resistere e di lottare della sua gente in un momento così tragicamente mortale! Nel dire due parole, il commosso autore Baccari, ha spiegato come in quegli attimi, e nei giorni a seguire, morte e disperazione fossero i soli ed unici compagni dei suoi pensieri e che poi, il desiderio di dare fine anche alla sua vita, vinse in lui il senso della responsabilità di genitore nei confronti della sopravvissuta figlia Giulia e riuscì fortunatamente a darsi il coraggio e la determinazione di continuare a vivere. E’ stato un momento di toccante commozione empatica con l’autore del libro e con tutta la gente di Amatrice, che ha investito tutti i numerosi presenti all’evento.

Il dolore unisce i popoli, soprattutto tocca maggiormente l’animo quando la tragedia avviene a pochissimi chilometri e ti fa pensare “..poteva toccare a noi solo se Madre Natura avesse stabilito di spostare la tragedia di poche centinaia di metri!” A Luca Baccari i complimenti e la gratitudine del popolo di Capitignano perchè persone coraggiose come lui, ed altri, che raccontando delle loro disgrazie manifestando dolore e sentimenti riescono a trasmettere a chi li ascolta una energia vitale che li fa essere coscienti di come, nella vita, si può, e si deve, superare ogni tragico accadimento. Grazie a Luca Baccari, al Sindaco Franco Pucci e alla scrittrice Cristina Rotoloni, alla quale tutti noi dobbiamo riconoscere che questo importante percorso letterario di cui Capitignano oggi si può fregiare, non sarebbe mai stato possibile, almeno in questa dimensione, senza la sua presenza e la sua innata passione per la materia.

libro luca baccari