Abruzzesi nel mondo

La serie tv NCIS parla anche abruzzese, il produttore Donald P. Bellisario ha radici nel chietino

Non tutti sanno che il produttore USA Donald P. Bellisario, a capo della casa di produzione della nota serie tv americana NCIS, ha radici abruzzesi.

C’è un po’ d’Abruzzo dietro la nota serie tv americana, di successo mondiale, NCIS: si tratta del produttore Donald P. Bellisario, che ha origini nel chietino, a Gamberale.

I tanti appassionati delle famose serie televisive americane come NCIS, forse, sono più attenti ai ritratti dei suoi attori protagonisti, come Mark Harmon, nelle oltre 200 puntate trasmesse in tutto il mondo – prima di uscire di scena – che li ha visti invecchiare insieme in vent’anni. Dietro di loro ci sono formidabili case di produzione, in questo caso con capi come Donald P. Bellisario, tra i suoi più longevi, il cui cognome mostra chiaramente l’origine italiana. Non tutti sanno, tuttavia, della sua matrice abruzzese.
Le sue radici affondano nel piccolo borgo di Gamberale
, nel suggestivo medio-sangro chietino, che ora conta meno di 300 residenti, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, tra scenari incantati e boschi secolari. Nell’estate del 2014 Donald visitò il paese invitato dalle autorità locali, per rivedere la casa e la chiesa descritti dai racconti del nonno Giuseppe, partito oltre un secolo prima per gli Stati Uniti, in cerca di fortuna.
Egli si insediò, come tanti corregionali, nello Stato della Pennsylvania, a Cokeburg: anch’esso un piccolo centro, dove il figlio Albert Jethro, dopo il suo matrimonio, mise alla luce Donald, l’ 8 agosto 1935.

Donald nel 1993 ne fece il set di un episodio in una serie della NBC. Anche per questo il legame con la sua terra d’origine resta sempre fortissimo nella famiglia “Bellisarius“, testimoniato dalla stessa tenuta del ricco produttore televisivo, in California, che oggi porta scolpito proprio il nome di Gamberale. Un retaggio delle sue origini che il produttore ha sempre ricordato, con la tenacia ed il sacrificio dei suoi difficili inizi, che poi sono risultati formativi, portando ad una vita piena di successi. Così la sua esperienza di sergente dei Marines, negli anni ’50, fu ripresa nelle varie serie televisive della metà degli anni ’70, fin dagli esordi da sceneggiatore con “La Squadriglia delle Pecore Nere“, per arrivare a quelle di grande successo – tra il 1980/90 – come la famosa “Magnum P.I.”, con Tom Selleck o “JAG-Avvocati in divisa”, per giungere alla più trasmessa in assoluto in tutto il mondo: “NCIS- UNITÀ ANTICRIMINE”, con Mark Harmon, a cui darà proprio il nome del padre, Leroy “Jethro” Gibbs.
A seguire le altre start-up ambientate a Los Angeles,  New Orleans ed alle Hawaii. Tutte serie ancora in onda, in Italia da anni: con tante puntate e con una squadra di attori fissi, alternati ai nuovi arrivi, tra cui il figlio della seconda moglie di Bellisario, Sean Murray. Oltre lui, i fratelli Michael e Chad W.Murray, anch’esso produttore, con A. Troian, l’unica figlia del suo primo matrimonio, anche lei attrice ed autrice per il cinema ed il teatro.

Un’attività di sceneggiatore e produttore di Bellisario, che dura da decenni, culminata con i successi, che ricordano quelli di altri oriundi abruzzesi famosi, da John Fante ai Fratelli Russo, oltre i tanti artisti qui citati, tra cantanti ed attori di talento, che hanno calcato i palcoscenici americani, tra spettacolo, musica, teatro e cinema, con registi come Martin Scorsese ed i suoi “divi inossidabili”, Robert De Niro e Leonardo Di Caprio. Tutti questi per narrare l’ascesa dura e contrastata degli italo-americani, spesso dipinti solo come gangster, in un’America sempre più inquieta e violenta, anche nello scintillante “Show Biz” statunitense. Ora proprio qui si vede il riaccendersi delle vecchie tensioni politiche e sindacali, con lo sciopero ad oltranza proclamato dagli sceneggiatori, che reclamano migliori retribuzioni e tutele verso l’uso dell’intelligenza artificiale. Un segnale chiaro, per evidenziare che non esistono più “isole felici”, nemmeno nel dorato mondo hollywoodiano, che ha sempre alimentato il sogno americano del successo alla portata di tutti, fin dai tempi del film la “Vita è Meravigliosa“, di un altro oriundo italiano di successo, come F. Capra. In tal senso le arti visive risultano le più capaci di viaggiare in un mondo occidentale globalizzato ed omologato negli stili di vita e di gusto, con il ruolo cruciale delle stesse “Film Commission“, anche in Abruzzo, per valorizzare le nostre splendide “location”, con i suoi variegati paesaggi ed il ricchissimo patrimonio storico, culturale e turistico, ancora poco conosciuto. In tal senso “Testimonial” d’eccezione come Donald Bellisario potrebbero non solo promuovere, ma anche concretamente realizzare, apportando i fondamentali capitali internazionali per ambientare qui le varie sceneggiature e produzioni. Un ritorno al passato americano dei tempi d’oro di Cinecittà, capace d’alimentare anche un flusso turistico di ritorno dei nostri tanti emigranti nel mondo, verso la loro terra d’origine, magari qui con l’apporto narrativo del “grembo paterno” di una scrittrice di talento, come Chiara Gamberale. Sempre richiamando le battute fulminanti scritte per “Leroy Jhetro Gibbs”: “Regola numero sette: dare molti particolari quando si mente “.

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