Ennesimo atto vandalico ai danni del Coffee shop aperto circa due anni fa a Piazza Palazzo e preda da mesi di furti e danneggiamenti. L’ultimo episodio in ordine di tempo e forse più grave degli altri, ad opera di ignoti, risale allo scorso fine settimana. “Qui sembra un campo di battaglia, siamo commercianti, non soldati in trincea”.
Ignoti hanno agito probabilmente incappucciati e armati di sassi con i quali hanno sfondato le vetrine del Coffee shop di Piazza Palazzo rubando quello che sono riusciti a prendere e danneggiando tutto il resto. La segnalazione arriva alla redazione da parte del titolare di un’attività aperta vicino Piazza Palazzo, durante l’emergenza Covid, esasperato per il susseguirsi di atti vandalici e incivili da parte spesso di giovanissimi. “In questa zona non si riesce più a lavorare, siamo preda della violenza, ci dice bene quando arrivano di notte e siamo chiusi, altrimenti potremmo rischiare di farci anche male”.
Non solo, nella vicina via Marrelli sono state prese a pugni e calci le grondaie installate da poco; la porta di un palazzo ancora da ricostruire è stata divelta, sono state portate via le reti e l’ingresso utilizzato come deposito di bottiglie vuote o alla stregua di un bagno pubblico. Una situazione delicata, frutto di una “movida” fuori controllo e caratterizzata da inciviltà e maleducazione, già segnalata dal Capoluogo negli ultimi mesi. “Allertiamo le forze dell’ordine quasi ogni giorno, chiedendo anche l’intervento della Municipale, il collega del Coffee Shop ha sporto denuncia, ma nella zona non ci sono telecamere e la sua personale per legge può inquadrare solo quello che succede in prossimità. Siamo disperati, così davvero non sappiamo come andare avanti”.
Dillo al Capoluogo è la rubrica attraverso la quale oltre le richieste di auguri per compleanni, nascite, occasioni speciali, potete anche raccontarci e segnalarci tutto quello che non va o il vostro punto di vista. Scriveteci a ilcapoluogo@gmail.comoppure su WhatsApp (392 6758413) o ancora tramite la pagina Facebook.
“L’Aquila di notte come il Far West”: rabbia e proteste di giovani e residenti
