Biglietti gratis alle giostre ai figli dei detenuti affiliati, blitz contro cosca mafiosa: un arresto in provincia dell’Aquila

13 settembre 2023 | 10:03
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Biglietti gratis alle giostre ai figli dei detenuti affiliati, blitz contro cosca mafiosa: un arresto in provincia dell’Aquila

Misura cautelare per un uomo già detenuto nel carcere di Sulmona nell’ambito dell’inchiesta Ultimo Atto contro cosca mafiosa di Biancavilla.

Misura cautelare per un uomo già detenuto nel carcere di Sulmona nell’ambito dell’inchiesta Ultimo Atto contro cosca mafiosa di Biancavilla.

Biglietti per giri gratis sulle giostre ai figli degli affiliati detenuti: era uno dei modi di pagare il ‘pizzo’ a un clan di Biancavilla emerso dall’inchiesta ‘Ultimo atto’ della Dda della Procura di Catania su indagini dei carabinieri che stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 indagati. Oltre cento militari dell’Arma stanno eseguendo il provvedimento nelle province del capoluogo etneo e di L’Aquila. I carabinieri del capoluogo abruzzese hanno notificato la misura cautelare all’indagato direttamente presso il carcere di Sulmona, in quanto detenuto per altri reati.
Per questa operazione, invece, i reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, estorsione, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso. L’inchiesta ha preso spunto dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Paternò sul tentato omicidio di Davide Galati Massaro, avvenuto a Biancavilla il 9 settembre 2018, ed ha permesso di svelare le dinamiche nel clan Toscano-Tomasello Mazzaglia, articolazione territoriale della ‘famiglia’ mafiosa Santapaola-Ercolano di Cosa nostra di Catania, individuando anche l’attuale reggente. Oltre a un fiorente traffico di stupefacenti dalle indagini è emerso anche un vasto giro di estorsioni gestito dalla cosca ai danni di imprenditori di Biancavilla. I carabinieri hanno anche eseguito il sequestro finalizzato alla confisca di due società operanti nel settore del trasporto merci, dal valore di circa 5 milioni di euro, e ritenute direttamente riconducibili al clan.